Biosolution Academy è un corso di alta formazione orientato alle novità del mercato, che vede una costante crescita nell'utilizzo di soluzioni di biocontrollo per la difesa delle piante, ed è alla ricerca di nuovi talenti che siano in grado di cogliere questa opportunità.

 

Quest'anno è partita la seconda edizione del corso proposto dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, con l'obiettivo di formare esperti nello sviluppo di alternative ai prodotti chimici di sintesi per la difesa delle piante dagli organismi dannosi (biosolution).

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Il corso Biosolution Academy vede la collaborazione di Ibma Italia e Agrofarma. Qui un'intervista a Flavio Lupato vice presidente di Ibma Italia, per conoscere meglio le dinamiche del master e le sue potenzialità.

Il supporto di Ibma

Ibma, Associazione Internazionale di Prodotti per il Biocontrollo, con oltre 250 aziende associate a livello europeo e globale, ha come obiettivo principale quello di promuovere l'uso degli agenti di biocontrollo per la protezione integrata e biologica delle colture. Da tempo sostiene l'introduzione di una definizione di controllo attraverso le biosoluzioni nel quadro normativo italiano e l'istituzione di un organismo dedicato per la loro regolamentazione.


Dottor Lupato, il mondo del Biocontrollo è in rapida evoluzione. Che ruolo gioca Ibma in questo contesto?

"Ibma è l'associazione che riunisce i produttori di mezzi del biocontrollo, che hanno ravvisato nel tempo la necessità di avere una voce unica e di maggior peso nel rapportarsi con gli organi che sovraintendono alla regolamentazione delle produzioni agricole. Quindi istituzioni europee e nazionali, che con il proprio operato determinano le modalità di accesso al mercato.

 

Il mondo del biocontrollo sta, in questo periodo storico, ricevendo molta attenzione, che però va guidata nella fase di trasformazione dei regolamenti in quanto spesso si tratta di materie non ancora così ben definite e conosciute per gli organi decisori. In questo momento, il perimetro del biocontrollo non è ancora stato definito per legge, ed è quindi soggetto a definizioni che a volte sono soggettive. Per quanto riguarda Ibma, esso si declina nei 4 macrogruppi che lo compongono: macrorganismi, microrganismi, sostanze naturali (vegetali e minerali inclusi i biostimolanti), semiochimici. 3 di questi gruppi ricadono già nelle diverse regolamentazioni di agrofarmaci, sostanze di base, corroboranti o fertilizzanti ma si ravvisa per tutte la necessità di una armonizzazione di quanto è inquadrabile come biocontrollo".

 

Che valore ha per Ibma un corso di questo tipo?

"Ibma ha tra i sui principi fondanti quello della divulgazione dell'uso dei mezzi di biocontrollo per migliorare la sostenibilità delle produzioni agricole. Inoltre, l'applicazione di programmi di difesa basati sull'uso di agenti di biocontrollo sono spesso di complessità tecnica ed attuativa tale da richiedere un alto tasso di conoscenza ed esperienza. Ecco dunque che appare chiaro l'interesse per Ibma di supportare occasioni di sviluppo della conoscenza e di formazione tecnica come la Biosolutio Accademy".

 

Come si sta evolvendo il tema della fast track, la corsia preferenziale per questa categoria di prodotti?
"È un tema molto caldo, che ovviamente stiamo cercando di supportare a livello europeo seguendo da vicino l'iter di approvazione del regolamento Sur che nonostante le discrasie rilevabili sulle richieste di riduzione quantitativa degli agrofarmaci ai singoli e quindi all'Italia, rimane l'unico ambito legislativo che contiene una definizione univoca di biocontrollo dal quale potrebbero poi prendere spunto delle proposte di adeguamento o revisione della 1107/2009 che è attualmente la legge quadro di registrazione degli agrofarmaci.

 

Si sta proponendo quindi una sua semplificazione per le sostanze eleggibili (naturali, microrganismi, ecc. e quindi di biocontrollo) per un risultato più nel breve, mentre nel medio e lungo periodo è auspicabile un impianto regolatorio ad hoc per il biocontrollo. L'approssimarsi della fase di rinnovo della legislatura potrebbe portare ad una accelerazione, oppure anche un suo definitivo rinvio al prossimo parlamento".

 


Biosolution Academy è il corso per la formazione di esperti di alto livello nello sviluppo di alternative ai prodotti chimici di sintesi per la difesa delle piante dagli organismi dannosi (biosolution). È organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore e si rivolge a dipendenti di aziende che producono e commercializzano biosolution, agronomi, consulenti e studenti.


Obiettivo di Biosolution Academy è quello di formare una nuova figura professionale, che guarda alle biosolution con una conoscenza profonda e trasversale. L'Academy sarà organizzata tramite una didattica innovativa ed esperienziale, con la collaborazione delle aziende del settore, delle migliori competenze dalla ricerca universitaria e dal mondo professionale.

Per informazioni ed iscrizioni visita la pagina del corso.

 

Image Line® è media partner del corso.

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