La difesa della vite dall'oidio implica programmi di difesa razionali, capaci di coprire ogni momento chiave della coltura e del patogeno. 

 

In tal senso Bayer offre una gamma completa di soluzioni altamente performanti, le quali esplicano la propria funzione al meglio nelle differenti fasi fenologiche in cui la vite va difesa dall'oidio.

 

Informare per operare al meglio

Per condividere con gli operatori professionali le informazioni utili alla difesa efficace della vite, Bayer ha realizzato la specifica rubrica antioidici: tre episodi e tre approfondimenti speciali per seguire le fasi fenologiche più critiche per la difesa della vite.

 

Oidio: i tre momenti chiave

L'approccio deve essere fin dal principio fortemente incline alla chiave preventiva, al fine di ridurre l'inoculo iniziale del patogeno e per scongiurare le infezioni primarie. Queste  possono infatti manifestarsi anche con temperature medie di soli 5-6°C. 

 

Fra germogliamento e grappoli separati le soluzioni proposte da Bayer sono Prosper 300 CS e Sonata. Il primo, a base di spiroxamina, si caratterizza per la velocità d'azione, l'efficacia anche a base temperature e per la resstenza al dilavamento. Si applica fra 0,7 e 1,3 litri/ettaro.

 

Sonata è invece una biosoluzione a base di Bacillus pumilus - QST 2808. Applicato a 5 litri/ettaro esplica la propria azione contro l'odio secernendo aminozuccheri, nonché stimolando le risposte endogene della coltura. 

 

 

Dal momento di inizio fioritura il testimone passa a Flint, contenente trifloxystrobin, da applicarsi a dosi di 125-150 g/ha. Flint assicura un'eccellente attività preventiva per la vegetazione, anche contro black rot. A questa, si abbina una interessante attività collaterale contro la botrite, la quale inizia i propri attacchi proprio nella fase di fioritura. 

 

 

Nei mesi di giugno e luglio è bene poi proseguire nella protezione della coltura, in special modo dei grappoli. A tornare in scena sono quindi Prosper 300 SC e Sonata, contando sulla capacità preventiva ma anche curativa del primo, nonché la natura microbiologica del secondo. Applicato soprattutto nelle fasi finali dei programmi di difesa, Sonata permette infatti di ottimizzare il profilo residuale dei raccolti, riducendo al contempo gli apporti di zolfo a tutto vantaggio dei profili aromatici dei vini.