L'oidio è, insieme alla peronospora, la malattia fungina più diffusa nei vigneti di tutto il mondo. Il mal bianco, se non controllato, provoca una perdita di produzione e una diminuzione della qualità degli acini. Inoltre apre la strada ad altre malattie fungine, come la botrite. Ecco perché riuscire a valutare in maniera oggettiva la severità dell'infezione può essere di aiuto nel decidere se e come intervenire con gli appositi agrofarmaci. 

PMapp è una applicazione sviluppata dall'Università di Adelaide proprio per aiutare i viticoltori a determinare, in maniera oggettiva, l'incidenza dell'oidio in vigna. Testata lo scorso anno in Australia, è oggi disponibile per gli agricoltori di tutto il mondo sia in versione Ios che Android.
 
La schermata iniziale di PMapp

Una volta scaricata l'app è possibile fare un test per valutare la propria capacità di individuare le infezioni di oidio. Vengono mostrate alcune immagini e si chiede all'utente di indicare con una percentuale da 0 a 100 la severità della malattia. Zero è ovviamente il grappolo privo di mal bianco, 100 è quello completamente ricoperto dal fungo. Tuttavia la difficoltà sta nel valutare correttamente le situazioni intermedie, compito reso ancora più difficile dal fatto che le bacche spesso sono coperte di polvere, residui di potatura o di trattamenti precedenti. Per allenarsi è possibile effettuare più volte il test e consultare, in caso di dubbi, una galleria di immagini di grappoli colpiti dall'oidio.
 
Immagini che aiutano a stimare la percentuale di contaminazione

Una volta valutata la propria abilità è possibile creare un database georeferenziato esportabile poi sul computer. Passando tra i filari si memorizza così, pianta dopo pianta, il grado di infestazione. Su PMapp (dal nome dell'oidio in inglese, Powdery mildew) le valutazioni delle piante avvengono singolarmente e sono poi raggruppate per filari. Ad ogni nuovo dato l'app determina l'incidenza della malattia in vigna e la severità dell'infezione nel suo complesso. A fine giornata l'app genera automaticamente delle statistiche basandosi sui dati inseriti. A quel punto è l'agricoltore che deve decidere se e come intervenire.
 
Una tabella di campionamento