Gea.vite® è il Protocollo di autovalutazione per la filiera vitivinicola italiana messo a punto da Sata Studio Agronomico in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano.
Periodicamente, in questa sezione di AgroNotizie, pubblichiamo una sintetica spiegazione della struttura di Gea.Vite® prendendo in considerazione i singoli capitoli che compongono il Questionario e il Protocollo.

La suddivisione in 11 capitoli, per un totale di circa 250 quesiti, consente di ottenere un approccio globale di filiera, grazie al quale gli addetti al settore possono trovare utili spunti di riflessione per il miglioramento in qualsiasi ambito gestionale. Pur proponendo un approccio che sia sostenibile a 360°, sia in termini economici, sociali e ambientali, viene attribuito una valenza particolare alle tematiche riguardanti il rispetto dell’ambiente e dell’operatore.

Introduzione alle tematiche trattate
L’approccio moderno al settore vitivinicolo e agricolo in genere, verte sempre di più verso una razionalizzazione degli interventi; l’evoluzione della conoscenza scientifica e pratica riguardo alla difesa del vigneto ha permesso di progredire nella direzione di una riduzione degli impatti e rispetto dell’ecosistema “vigneto”.
Anche le normative di recente acquisizione (Direttiva CE 128/2009 – Uso sostenibile degli agro farmaci) pongono una sempre maggior attenzione a tali aspetti e, in particolare, rendono obbligatoria, a partire da gennaio 2014, l’attuazione di una difesa di tipo “integrato”, mirata cioè alla riduzione dell’utilizzo di prodotti fitosanitari attraverso la messa in pratica di misure preventive o a minor impatto. E’ utile quindi innanzitutto disporre di informazioni complete riguardo i cicli dei principali patogeni, le possibili forme di lotta nonché conoscere le modalità di campionamento e osservazione per garantire una buona tempestività di intervento.
Le tecnologie innovative, quali ad esempio l’utilizzo di macchine a recupero di prodotto e i nuovi modelli di distribuzione in studio ad oggi, rappresentano inoltre un’ulteriore opportunità per le aziende vitivinicole che vogliono interfacciarsi a questo aspetto con una visione all’avanguardia e sostenibile.
Modalità di approccio Gea.vite® (www.geavite.it)

Il Capitolo 4 - “Gestione del vigneto” del Protocollo Gea.vite® propone diversi quesiti, corredati, all’interno del Protocollo, da specifici approfondimenti e indicazioni, nonché da immagini esplicative e bibliografia per ulteriori approfondimenti.
Nel Capitolo vengono proposti 33 quesiti, che consentono di avere un quadro generale dei singoli aspetti di interesse in questa fase operativa. Essi sono così ripartiti:
• 5 dedicati al monitoraggio delle principali fitopatologie e dei diversi patogeni e insetti dannosi e ausiliari;
• 4 inerenti alla pianificazione, al monitoraggio delle condizioni meteo e al rispetto delle normative;
• 1 relativa all’adozione di misure preventive come ad esempio la tecnica della confusione sessuale;
• 6 dedicati a considerazioni riguardo l’impatto dei diversi principi attivi e aspetti generali riguardanti la realizzazione dei trattamenti (es. rispetto tempi di carenza e numero dei trattamenti effettuati);
• 2 riguardanti la scelta dei principi attivi per evitare comparsa di ceppi resistenti;
• 7 relativi alle macchine, strumentazioni utilizzate (es. tipologia di ugelli) e tecniche (es. velocità di avanzamento);
• 6 dedicati allo smaltimento e trasporto del prodotto;
• 2 inerenti la manutenzione delle macchine utilizzate.

All’interno del Questionario, al quale l’azienda può accedere dopo aver ottenuto le credenziali necessarie all’accesso al sito www.geavite.it, ciascuna domanda prevede diverse possibilità di attribuzione di punteggi (da 0 a 4) e, per ciascun punteggio, vengono codificate le motivazioni di tale attribuzione. Quest’ultime necessitano tuttavia di integrazioni da parte dell’azienda a seconda degli specifici casi; è previsto a tal fine uno spazio “Note” in cui possono essere registrati brevi commenti aggiuntivi da parte dell’utente.

Il Protocollo riporta per ciascuna domanda un testo integrativo di approfondimento e relativi riferimenti normativi e bibliografici. Come per gli altri capitoli, tali approfondimenti e le integrazioni risultano molto utili poiché, trattandosi di argomenti complessi, il Protocollo, pur nella sua completezza e buon livello di dettaglio, non esaurisce tutte le tematiche di possibile interesse. Esso riporta tuttavia una serie di riferimenti aggiuntivi, ove fossero necessari approfondimenti ulteriori.

A livello esemplificativo si riportano due esempi
 




A questo Capitolo viene attribuita una particolare valenza, data l’attualità delle tematiche trattate e l’importanza della difesa e della strategia di lotta adottata in termini di impatto sugli operatori, sull’ambiente e sull’economia generale della gestione aziendale.

Anche per il Capitolo 4, così come in Capitoli descritti in precedenti uscite di AgoroNotizie, pur essendo aggiornato e all’avanguardia per tutti gli aspetti trattati, riporta, per alcuni aspetti che a tutt’oggi sono in evoluzione e modifica, delle linee guida basate sullo stato attuale delle conoscenze e sul principio di razionalizzazione in un’ottica sostenibile, rimandando invece a bibliografie specifiche per maggiori approfondimenti.

Al termine della compilazione del questionario online, all’azienda viene fornita una rappresentazione grafica e scritta della propria condizione rispetto a valori massimi e minimi ottenibili.

Come descritto per i precedenti capitoli, anche per quest’ultimo i punteggi vengono riassunto in due indici: Eq (Efficienza e qualità) e Bioppass (Biodiversità, Paesaggio, Ambiente, Sostenibilità sociale), espressi come percentuale del massimo potenzialmente conseguibile.
Tale modalità di valutazione, pur risultando di estrema utilità in ogni ambito del Protocollo Gea.vite®, è fondamentale per il capitolo qui descritto, all’interno del quale spesso esistono aspetti ambivalenti per i quali la comprensione dei punti “critici” o dei punti di forza nella gestione devono essere valutati sulla base di entrambe gli indici.

Ciò permette inoltre una chiara quantificazione del miglioramento nel tempo e consente di conseguenza di poter comunicare tale miglioramento.