"Cinquanta edizioni sono un’ottima base e una garanzia, ma in tempi come questi nulla è scontato anche per una fiera consolidata come questa, abbiamo puntato e punteremo sul lavoro di squadra e sulla collaborazione con la Regione, con l’Ersa e con sponsor dinamici e propositivi come la Banche di Credito Cooperativo. Anche con il successo di Agriest, Udine e Gorizia Fiere ribadisce la bontà delle scelte fatte per continuare ad essere strumento di promozione per le aziende e per contribuire allo sviluppo dell’economia". E' questo il commento del presidente di Udine e Gorizia Fiere, Luisa De Marco, in conclusione della 50° edizione di Agriest che ha chiuso i battenti lo scorso 25 gennaio e che si è riconfermata ai primi posti della classifica delle fiere italiane di settore.

Espositori soddisfatti, importanti contatti commerciali fra domanda e offerta, visitatori oltre le aspettative e con una forte componente di agricoltori della Slovenia: è questo il bilancio della manifestazione, ma non solo. Convegni ed eventi collaterali hanno richiamato l’attenzione di numerosi addetti ai lavori, ma anche di tantissimi giovani studenti universitari e degli istituti professionali della regione che sono stati protagonisti di iniziative e concorsi per i quali, una kermesse come Agriest, è stata il contesto ideale e la passerella finale del lavoro svolto sui banchi di scuola e sul territorio nei mesi precedenti con l’obiettivo di coniugare agricoltura, produzioni agroalimentari, enogastronomia e ospitalità alberghiera.

L’acqua, la siccità e l’irrigazione rientrano tra le tematiche più importanti per un’agricoltura sostenibile e su questi temi si è fatto il punto nel corso del convegno inaugurale che la Direzione regionale delle attività produttive, risorse agricole e forestali ha incentrato su “Irrigazione, tecnologia e sostenibilità per l’agricoltura dei prossimi 50 anni”. La parte tecnico-scientifica del convegno d’apertura è stata brillantemente trattata da Aaron Fait dell’Università israeliana del Negev e da Andrea Segrè dell’ateneo di Bologna. Il progetto “Irrigate” (costo 100 milioni di euro) che interessa una zona aridissima del deserto del Negev dove la precipitazione d’acqua all’anno è di 100 ml, si fonda sulla collaborazione tra Italia e Israele e tra Università di Udine e quella del Negev per la coltivazione e l’irrigazione della vite che da sempre in Israele viene irrigata a goccia.

Parlare del progetto “Irrigate” significa allargare i termini del confronto ad esperienze internazionali, comprendere che la ricerca e la tecnologia sono fondamentali nel monitorare e gestire il territorio, sospendere irrigazioni a caso e dotarsi di infrastrutture. Su questo e sulla necessità di arrivare ad un ragionamento di sistema, si è agganciato l’intervento del vice presidente della Regione Sergio Bolzonello il quale, rivolgendosi al presidente della Fiera, ha preannunciato un ancor maggiore coinvolgimento della Regione in Agriest facendola diventare una “Innovaction dell’agricoltura”. Bolzonello ha inoltre dichiarato che il nuovo Piano di sviluppo rurale Psr 2014-2020 avrà, oltre a tante problematicità da affrontare, risorse per 297 milioni di euro rispetto ai 269 milioni di euro del Psr 2007-2013. Il comparto irriguo, che oggi è uno degli strumenti fondamentali per l’agricoltura, potrà contare nell’arco dei prossimi 7 anni su circa 40 milioni di euro per interventi che ristruttureranno e miglioreranno le vecchie strutture esistenti favorendo il passaggio dal sistema a scorrimento al sistema a pioggia/goccia.

Agro Dron

Tra le ultime novità del settore presentate da 250 espositori, anche i sistemi operativi creati per “Agro Dron” dalla Adron Technology, azienda friulana che ha voluto scegliere un evento come Agriest per far conoscere in anteprima questa tecnologia, unica in Europa, che agisce al posto dell’uomo per un’agricoltura di precisione grazie ad interventi molto selettivi e mirati: analisi della coltivazione e del territorio, diserbo selettivo, lotta alla Piralide utilizzando, sganciandoli dall’alto, insetti utili contro i parassiti del mais. In Fiera in particolare è stato infatti esposto il distributore di ovuli di Tricogramma (Trichogramma brassicae) un imenottero parassitoide che si nutre a spese delle uova dei lepidotteri. Il suo uso è funzionale al controllo di nottua gialla, nottua del cavolo e piralide del mais e del peperone. I diversi modelli di payload (ossia la parte operativa che viene agganciata al drone costruito invece a Ravenna dalla Ital Drone) sono progettati e costruiti a seconda della funzione che devono svolgere: per usare un paragone, il drone è il trattore mentre la payload e l’aratro o altri strumenti di intervento specifico. Tali applicazioni consentono anche il controllo, sempre dall’alto, degli impianti fotovoltaici.

Con l’applicazione della Spettrocamera, invece, è possibile eseguire dei rilievi in tempi velocissimi per controllare lo stato di salute delle piante e la vigorosità del fogliame. Tutte applicazioni che permettono di agire anche in condizioni atmosferiche avverse e in situazioni di  rischio per l’uomo. Come spiegano i giovani friulani Michele Picili, fondatore della Adron Technology insieme a Omar Camerin, agricoltore e quindi conoscitore sul campo delle esigenze, Mauro Piemonte e Davide Cuttini della Gezapp, società sempre friulana che si è occupata del marketing e del software contenuto nelle payload, “abbiamo voluto essere presenti ad Agriest per far apprezzare l’utilità e l’ampio spettro di applicazione di questo sistema che, e non è da poco, garantisce sicurezza, ridotti costi di intervento, velocità di applicazione, nessun danno alle colture e un impatto ambientale irrisorio”.  Un’esperienza tutta nostrana anche nei piloti che necessariamente devono guidare un drone: infatti l’azienda è in collegamento con la Scuola “Nobile” di fagagna per formare i piloti.  Tutte queste caratteristiche hanno suscitato l’interesse di un evento specializzato del settore come il Roma Dron Conference dove, il 28 gennaio prossimo, Agro Dron sarà presentato ufficialmente e con il meritato rilievo tra le nuovissime tecnologie del settore.

Le nuove tecnologie applicate alle macchine semoventi “Forworder” per il trasporto del legname in condizioni estreme erano al padiglione 6 nelle aree esterne C e F, oltre a innovative teleferiche, telecomandate a distanza, per il trasporto di legname forestale; macchine e nuovi sistemi per spaccare e segare la legna nonché macchinari per trattamenti fitosanitari di precisione senza dispersione di prodotto.

Grande interesse ha riscontrato QdC® - Quaderno di Campagna, il software on line per la gestione delle varie fasi di produzione dell'azienda agricola creato da Image Line.
 


Agriest ha ospitato il 23 gennaio l'incontro "Un modo sostenibile per fare mais: precocissimi, filiera e sanità" organizzato da Kws Italia, Friuladria Crédit agricole e Maschio Gaspardo. Leggi la presentazione su AgroNotizie 
 




Oltre a presenze qualificanti come quella del ministro dell’Agricoltura della Slovenia Dejan židan e agli interventi di numerose autorità regionali dal vice presidente della Giunta Sergio Bolzonello al presidente del Consiglio regionale Franco IacopAgriest 2015 ha visto anche la partecipazione del presidente nazionale dell’Unacma (gruppo aderente a ConfCommercio che riunisce le principali aziende regionali del settore del commercio e della distribuzione di macchine agricole e forestali) Roberto Rinaldin e di chef pluri-stellati che hanno contribuito alla notorietà internazionale delle produzioni agroalimentari ed enologiche del Fvg.

Per la giornata finale di Agriest, nello stand della Regione e dell’Ersa, sono intervenuti ben tre cuochi di alto livello, tutti stelle Michelin, del calibro di Emanuele Scarello, Alessandro Gravina Alessandro Breda coinvolti nella giuria tecnica della terza e ultima giornata del Concorso di cucina “Aqua in bocca”, al quale hanno preso parte gli studenti degli Istituti statali di istruzione superiore con indirizzo enogastronomia e ospitalità alberghiera della regione: “Bonaldo Stringher” di Udine, “Federico Flora” di Pordenone, “Sandro Pertini” di Monfalcone, “Jacopo Linussio” di Tolmezzo.  La tre giorni in fiera del Concorso – condotto da Fabrizio Nonis, noto macellaio e giornalista televisivo del settore food, ideatore e conduttore di diverse trasmissioni di successo -   ha avuto l’obiettivo di presentare ad un vasto pubblico il marchio di qualità regionale per il settore agroalimentare “Aqua (Agricoltura, ambiente qualità)". Nella fase finale delle premiazioni è intervenuto anche l’assessore regionale Mariagrazia Santoro.