Dal clima ai mercati, dalla politica agricola alle emergenze sanitarie, il 2025 è stato un anno denso, difficile da sintetizzare e ancora più difficile da dimenticare.

 

Abbiamo raccolto alcune delle notizie più importanti - e più lette - per fare il punto su cosa è successo e su cosa ci portiamo nel 2026.

 

7 marzo - Parte il nuovo Piano Colturale Grafico 

Con la campagna Pac 2025 debutta ufficialmente il nuovo Piano Colturale Grafico. Da marzo, le aziende agricole devono indicare graficamente, su mappa, tutte le colture praticate, usando il fascicolo aziendale digitale.  

 

È un passaggio tecnico, ma rilevante: cambia il modo in cui si compilano le domande e si comunicano le rotazioni, e si rafforza la sorveglianza satellitare delle superfici. Il sistema Ams (Area Monitoring System) è ormai pienamente operativo: più controlli automatizzati, meno margini di errore. Per i tecnici e i Caa è una rivoluzione già iniziata, ma che ora coinvolge tutti.

 

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17 marzo -  Tea: il dibattito si accende 

A febbraio ignoti distruggono un impianto sperimentale su vite all'Università di Verona: conteneva cinque piantine Chardonnay editate con Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita) e cinque piantine di controllo. Un attacco simbolico che dimostra quanto il tema sia ancora divisivo, tra chi le considera una svolta genetica sostenibile e chi invece rimane diffidente verso le manipolazioni genetiche.  

 

Ricordiamo che le Tea modificano sì il Dna della pianta, ma senza introdurre geni esterni (come farebbero invece gli Ogm). Si tratta di mutazioni mirate, come quelle che avverrebbero naturalmente, ma ottenute in modo più rapido e preciso (es. con Crispr - non siete sicuri di cos'è il Crispr? Niente paura, lo spieghiamo qui).

 

Il 14 marzo, il Consiglio Ue approva la proposta di regolamento che apre alla coltivazione delle Tea in Europa, distinguendole dagli Ogm. Ma le discussioni continuano: in estate, la presidenza danese accelera su etichettatura, brevetti e soglie di tracciabilità. Il Parlamento Ue deve ancora esprimersi con un voto in plenaria. La strada è aperta, ma resta lunga e piena di dubbi.

 

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25 giugno - Allerta Tropilaelaps mercedesae: calma e sangue freddo 

Si chiama Tropilaelaps mercedesae, ed è un parassita delle api da miele che ha messo in allerta tutta l'Unione Europea. A fine giugno le autorità italiane invitano gli apicoltori a intensificare i controlli: la specie non è presente nel nostro Paese, ma è già entrata nel territorio comunitario, nell'Est Europa.

 

Più aggressiva della varroa, si diffonde rapidamente e può danneggiare gravemente le colonie. Per ora si tratta di prevenzione, ma il settore apistico resta in trincea.

 

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4 luglio - Siccità: il Sud resta senza acqua (e senza tutele) 

Nel 2025 la siccità è tornata a colpire duramente le regioni del Sud. Dalla Basilicata alla Puglia invasi ai minimi storici, piogge assenti e temperature sopra le medie hanno compromesso irrigazione, rese e cicli colturali.  

 

Già in primavera si parlava di "crisi idrica severa": arrivata l'estate, intere zone agricole sono rimaste a secco, con danni stimati in milioni di euro. E non sempre è solo colpa del clima: infrastrutture obsolete e perdite nei canali aggravano il problema. A luglio, di fronte all'ondata di calore e alle condizioni critiche nei campi, sindacati e organizzazioni agricole firmano un accordo nazionale per proteggere i lavoratori. Un segnale importante, ma resta l'urgenza di ripensare la gestione dell'acqua. 

 

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10 luglio - Urea, lo stop può attendere 

L'uso dell'urea tradizionale doveva essere vietato nel bacino padano per ridurre le emissioni di ammoniaca, tra le principali cause di inquinamento atmosferico e pressione ambientale. L'urea, infatti, senza additivi specifici, rilascia elevate quantità di ammoniaca in atmosfera. Il termine era fissato al primo gennaio 2027. 

 

Ma a luglio arriva la proroga: lo stop è rimandato al 2028, accogliendo le richieste del comparto agricolo, che denunciava tempi troppo stretti e costi elevati per adeguarsi. Il rinvio concede respiro, ma non chiude la questione. La transizione verso fertilizzanti più efficienti resta all'ordine del giorno, in un contesto reso ancora più difficile da dazi, volatilità dei prezzi e incertezza normativa. 

 

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14 luglio - Granaio Italia: finalmente si parte

Dopo anni di annunci, rinvii e fasi sperimentali, quest'anno è partito ufficialmente il Granaio Italia, il sistema digitale che traccerà produzione, stoccaggio e movimentazione dei cereali italiani. A luglio vengono firmati i decreti attuativi e parte il conto alla rovescia: entro fine anno le imprese della filiera dovranno registrarsi e adeguarsi.

 

L'obiettivo è ambizioso: più trasparenza sui dati produttivi, monitoraggio in tempo reale delle scorte, maggiore equilibrio nei rapporti contrattuali. Ma la riuscita dipenderà da due fattori: quanto sarà semplice usare la piattaforma e quanto saranno affidabili i dati immessi.

 

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26 agosto: la storia infinita dei dazi trova una fine

Dopo mesi di trattative, ripensamenti, annunci bomba e retromarce precipitose, ad agosto gli Stati Uniti confermano un'aliquota del 15% su diversi prodotti agroalimentari europei. 

 

Esportare negli Usa costa ora il 15% in più, e a pagare sarà il comparto, che potrà solo tentare di rifarsi sugli acquirenti, nella speranza che siano disposti a spendere di più per lo stesso prodotto, o ridurre la propria marginalità. 

 

Per l'Italia è un duro colpo: i più danneggiati nel settore agroalimentare sono pasta, olio, formaggi e conserve. La misura chiude (per ora) una stagione confusa per produttori e esportatori, ma con effetti già tangibili sull'export e sulla fiducia delle imprese. I dazi sono stati il grande tema del 2025, e se ne è parlato così tanto che forse abbiamo anche un po' smesso di ascoltare. Ma l'impatto è concreto, e il capitolo è tutt'altro che chiuso. 

 

Se ne riparla a gennaio, quando i dazi sulla pasta potrebbero schizzare addirittura al 107%

Forse.

 

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16 ottobre – Trattori e assicurazioni: obbligo sì, ma per chi?

Dal primo luglio è scattato l'obbligo di assicurazione anche per i mezzi agricoli non circolanti, come previsto dal Decreto Legislativo 184/2023. Ma a ottobre è chiaro che i dubbi superano le certezze. La norma si applica anche ai trattori fermi in azienda? E cosa si intende per "rischio statico"?

 

In assenza di linee guida chiare e polizze specifiche, molti agricoltori restano nel limbo. Le compagnie assicurative si muovono a rilento, e il rischio è che la burocrazia superi la logica.

 

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17 novembre - È "caccia al vitello"

A fine ottobre la Francia sospende l'export di bovini vivi, dopo l'identificazione di casi sospetti di dermatite nodulare bovina. L'Italia, che importa oltre il 60% dei vitelli da ristallo proprio dalla Francia, ne risente subito: nel giro di due settimane, i vitelli iniziano a scarseggiare e i prezzi schizzano verso l'alto. Gli allevatori italiani parlano di una vera e propria "caccia al vitello", con ripercussioni lungo tutta la filiera zootecnica.

 

Una crisi lampo che riporta l'attenzione sulla dipendenza strutturale dall'estero e sulla vulnerabilità dei flussi all'interno dell'Unione Europea, anche in assenza di dazi o barriere commerciali.

 

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21 novembre - Pac: arrivano i saldi, ma i conti non tornano per tutti

L'anno si chiude infine con la liquidazione dei saldi Pac relativi alla campagna 2025, in partenza dal primo dicembre.

 

Gli organismi pagatori avviano le erogazioni con l'obiettivo di chiudere i conti entro fine anno, ma non mancano le criticità: importi inferiori alle attese, ritardi per errori nelle domande o controlli non conclusi, e malumori sugli Ecoschemi 4 e 5. I saldi dovrebbero rappresentare la parte finale dei pagamenti, ma per molte aziende agricole diventano un test di tenuta burocratica.

 

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Fine anno, tempo di bilanci. Anche quest'anno AgroNotizie® propone una serie di articoli per ripercorrere i momenti più rilevanti del 2025. Un viaggio in quattro tappe tra notizie, parole, lezioni apprese e anticipazioni, per capire l'anno che si sta chiudendo e (provare a) intuire qualcosa di quello che verrà.