Prosegue su AgroNotizie® la rubrica dedicata a migliorare la conoscenza delle pratiche di uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci, obiettivo dell'iniziativa Bayer AgriCampus.

 

Per un uso consapevole degli agrofarmaci


Negli ultimi anni l'Unione Europea ha ristretto il numero di sostanze attive disponibili per gli agricoltori e ha chiesto alle aziende di aumentare la sostenibilità ambientale delle produzioni. Strategie come la Farm to Fork impongono obiettivi molto ambiziosi, che si sommano alle richieste sempre più stringenti della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo).

 

Per continuare a produrre ottenendo un ritorno economico soddisfacente, gli agricoltori hanno quindi bisogno di nuovi agrofarmaci, strumenti digitali e genetiche innovative in grado di coniugare buone produzioni e sostenibilità ambientale.


Le aziende fornitrici di mezzi tecnici, come Bayer, investono proprio in questa direzione. Nei centri di ricerca si utilizzano le moderne tecnologie, come l'intelligenza artificiale, per identificare nuove molecole per la difesa. Ma dopo una fase di sperimentazione in laboratorio è necessario che queste nuove sostanze attive vengano testate in campo, per verificarne la reale efficacia nei diversi areali di coltivazione.

 

Guarda il video reportage sul Centro di sperimentazione Bayer a Bologna

 


"Bayer possiede cinque centri di sperimentazione sparsi per tutta la penisola: in Trentino, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Puglia", spiega Giovanni Arcangeli, head of Agronomic Operation Central Med di Bayer Crop Science, insieme al quale abbiamo avuto l'opportunità di visitare il Centro di sperimentazione di Bayer a Bologna. 20 ettari di terreni dove vengono testate nuove molecole su colture come il frumento, il mais, la vite, i fruttiferi e le orticole.


"Le nuove molecole per la difesa, di sintesi o di origine naturale, rivestono sicuramente un ruolo primario nelle attività del Centro di sperimentazione di Bologna, ma sempre più spazio si stanno ritagliando gli strumenti digitali, come anche le nuove genetiche", sottolinea Arcangeli.

 

Le attività del Centro di sperimentazione di Bayer a Bologna

Mentre visitiamo i campi di frumento e di mais, i vigneti e i frutteti, i ricercatori di Bayer eseguono rilievi sulle colture per raccogliere dati utili alla valutazione delle performance dei prodotti. "Qui noi valutiamo l'efficacia dei nuovi agrofarmaci, anche di origine biologica. Inoltre contribuiamo allo sviluppo di algoritmi digitali di supporto agli agricoltori", ci spiega Laura Gaggero, Early Development manager di Bayer, mentre visitiamo proprio una prova fungicida su frumento.


Delle molte molecole individuate durante le fasi di ricerca in laboratorio, solo alcune arrivano alla fase di sperimentazione in campo e solo un ridottissimo numero poi effettivamente viene registrato e commercializzato. La fase di test in campo serve proprio a comprendere l'efficacia delle molecole su differenti colture per capirne pregi e difetti, nonché le migliori formulazioni a seconda dei diversi usi. "L'obiettivo è sempre quello di fornire la soluzione più completa possibile agli agricoltori", sottolinea Laura Gaggero.

 

Nei centri di sperimentazione Bayer viene anche studiato l'effetto dei nuovi agrofarmaci sull'entomofauna utile

Nei centri di sperimentazione Bayer viene anche studiato l'effetto dei nuovi agrofarmaci sull'entomofauna utile

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)


Accanto alle molecole di sintesi, negli ultimi anni trovano sempre più spazio anche le soluzioni di origine biologica, agrofarmaci alla cui base ci sono microrganismi o matrici vegetali. Proprio la fase di sperimentazione in campo è cruciale per questa nuova tipologia di prodotti, poiché la loro efficacia è spesso condizionata dalle modalità di applicazione e dalle caratteristiche agroambientali dei campi dove vengono applicate.


"Il nostro Paese svolge un ruolo importante nelle prime fasi del lungo percorso che porta una molecola ad essere registrata", sottolinea Laura Gaggero. "Effettuando circa il 50% delle prove condotte nell'area del Mediterraneo e circa il 25% di quelle condotte a livello Emea (Europe, Middle East e Africa), l'Italia ha un ruolo di importanza globale in Bayer che è un riconoscimento dell'alto grado di specializzazione dei nostri tecnici".

 

La parola allo sperimentatore

Il Centro sperimentale di Bologna può contare su 20 ettari di terreni agricoli e ospita un grande numero di colture tra cerealicole (grano, orzo e mais), vigneti, frutteti (melo, albicocco, pesco e pero), nonché orticole (insalate a foglia, pomodoro da industria, zucchine e patate). "Questa varietà di colture ci permette di sperimentare nuove molecole su diverse specie contro differenti avversità", sottolinea Marco Monari, responsabile del Centro di sperimentazione di Bayer a Bologna.


E proprio Monari ci mostra uno degli strumenti utilizzati, Crop Cycle. Si tratta di un sensore multispettrale montato su un dumper cingolato, il quale viene utilizzato per monitorare lo stato di salute dei cereali a paglia, come ad esempio il grano o l'orzo.

 

Il Crop Circle utilizzato per monitorare le parcelle

Il Crop Cycle utilizzato per monitorare le parcelle

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Monari ci porta proprio su delle parcelle di orzo primaverile in cui si sta studiando l'applicazione di un innovativo fungicida che non solo difende i cereali dalla Septoria, la malattia fungina che colpisce prevalentemente i cereali, appunto, ma è anche in grado di promuovere lo sviluppo vegetativo, ritardando la senescenza delle piante e allungando in questo modo il periodo in cui l'orzo può sintetizzare i nutrienti che vengono poi accumulati nella granella.


I dati raccolti dei sensori vengono geolocalizzati in maniera automatica dallo strumento e salvati in un file che, elaborato al computer, restituisce una mappa in cui ai differenti livelli di vigorìa delle piante viene attribuito un colore diverso. "In questo modo possiamo riconoscere molto velocemente le parcelle che godono di uno stato di salute migliore rispetto alle altre", conclude Monari.


Per monitorare i campi vengono usate anche altre tecnologie innovative, come ad esempio i droni che, dotati di camere multispettrali, sono in grado di sorvolare le colture per raccogliere dati volti a comprendere le performance delle nuove molecole.

 

Ma i tecnici contribuiscono anche allo sviluppo e al perfezionamento di strumenti digitali, come nel caso della fusariosi della spiga, malattia di origine fungina che colpisce la spiga del frumento causando importanti perdite di produttività e un abbassamento della qualità della granella. Le foto scattate dagli sperimentatori alle spighe malate e sane servono infatti per "addestrare" un algoritmo di intelligenza artificiale che sarà poi in grado di assistere gli agricoltori nell'identificare i sintomi della malattia in campo.

 

Da sinistra a destra: Marco Monari, Giovanni Arcangeli, Laura Gaggero

Da sinistra a destra: Marco Monari, Giovanni Arcangeli, Laura Gaggero

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)


Investire in innovazione, investire in sostenibilità

Oggi gli agricoltori hanno davanti delle sfide di portata epocale: occorre infatti aumentare la produzione di cibo per sfamare una popolazione mondiale in crescita e al contempo diminuire l'impatto del settore primario sull'ambiente. Il tutto in un contesto di cambiamenti climatici che rende il lavoro degli agricoltori sempre più difficile.


In questo scenario così sfidante puntare sull'innovazione sembra essere l'unica strada percorribile e le aziende produttrici di mezzi tecnici, come Bayer, si stanno impegnando proprio per mettere a punto nuove soluzioni, non solo a livello di agrofarmaci, ma anche di strumenti digitali e di nuove varietà.

 

Tali strumenti permetteranno alle aziende agricole di continuare a produrre cibo in maniera sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale. È per questo che è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per la rubrica AgriCampus.

 

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Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line è partner e su AgroNotizie® ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo

Appuntamento a ottobre per la nuova puntata di Bayer AgriCampus





 

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