"Il paesaggio agrario è il risultato dell'interazione tra uomo e ambiente, in continuo divenire. Esso è conseguenza del variare delle condizioni sociali, dell'evoluzione della cultura e dei progressi della tecnica agraria, quell'attività che l'uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale".

 

È la definizione di Emilio Sereni, scrittore, politico e storico dell'agricoltura italiana, nel suo saggio del 1961 "Storia del paesaggio agrario italiano". Gli interventi dell'uomo modificano costantemente l'ambiente, una sorta di cantiere perpetuo che negli anni trasforma, modifica, modella il territorio, creando paesaggio, ovvero il risultato della "stratificazione" nel corso dei secoli dell'attività umana. Convivono quindi il paesaggio naturale - con le sue caratteristiche geomorfologiche - e il lavoro dell'agricoltore che con le coltivazioni e le sistemazioni del terreno definisce, appunto, il paesaggio agrario.

 

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Più il territorio è ricco di biodiversità, maggiore è la qualità, anche estetica, di campagne e monti, areali che sono più appetibili dalle persone se curati ed abitati da imprenditori agricoli.

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In questo senso l'agricoltura fornisce prestazioni, spesso sottovalutate, come disegnare un paesaggio gradevole, aiutare a prevenire il dissesto idrogeologico con la costante manutenzione, fornire cibo e alimenti per la popolazione, e al contempo, con la ricchezza di essenze arboree ed erbacee, contribuisce anche alla regolazione dei gas atmosferici.

 

In una sola parola questi servizi vengono definiti "ecosistemici" perché direttamente o indirettamente influenzano il benessere umano in termini di salute e accesso alle risorse primarie. Senza sottovalutare l'azione che svolgono le piante nell'assorbimento di carbonio (con funzione di contrasto al riscaldamento climatico) e di inquinanti particellari. Non a caso il mondo agricolo sollecita l'individuazione di strumenti da mettere in campo per trasformare qualcosa che è ancora a livello pionieristico in un'effettiva fonte di reddito per le aziende agricole, a fronte di una forte domanda di decarbonizzazione da parte dei governi e dell'industria. La prevista riduzione del sostegno della Politica Agricola Comune (Pac) al settore primario renderà ancora più importante la partita dei crediti di carbonio.

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"L'agricoltura da sola - ricorda in proposito Cia - Agricoltori Italiani - sequestra 0,5 tonnellate di carbonio per ettaro l'anno stoccandola nei terreni come carbonio organico. La parola chiave è quindi 'carbon farming', allorché il carbonio stoccato acquista un valore commerciale e può essere inserito in un mercato internazionale dei crediti di carbonio". C'è quindi grande interesse verso queste nuove opportunità offerte dalla rivoluzione green e sono stati accolti con favore gli obiettivi della proposta di Regolamento della Commissione Ue, ma servono linee guida e una regolamentazione chiara per evitare frodi e speculazioni.

 

I servizi ecosistemici ed ambientali sono spesso generati nelle aree montuose e collinari, ma permettono il mantenimento di una buona qualità di vita anche nei territori di pianura.

 

In Italia l'incremento dei servizi ecosistemici è particolarmente importante e potenziale fonte di rilevanti benefici ambientali perché le foreste coprono il 36,4% della superficie nazionale complessiva, per una estensione pari a 10,9 milioni di ettari.

 

Nell'opera di Sereni l'agricoltore viene definito, nella sua interazione con gli elementi naturali costitutivi del paesaggio, "come soggetto di costruzione, e contribuisce alla creazione di un paesaggio come prodotto modellato, disegnato, organizzato dall'uomo nelle sue azioni quotidiane di vivere, abitare e lavorare".

 

Ogni contesto agrario è quindi la combinazione di clima, natura dei terreni, disponibilità di acque e delle tecniche usate dalla popolazione che vi vive. A livello europeo, poi, fra i beni pubblici essenziali generati dall'agricoltura viene valutato anche il paesaggio, così come codificato dalla Convenzione Europea del Paesaggio. In termini economici, è variabile anche il valore di mercato dei terreni in relazione al paesaggio agrario che, se ben curato e ricco di biodiversità, conferisce valore aggiunto. Nel caso di attività multifuzionali come l'agriturismo, ad esempio, il paesaggio assume una valenza importante in quanto si coniugano produzione di prodotti alimentari e turismo.

 

Per maggiori informazioni su Pac e servizi ecosistemici è possibile ascoltare il podcast di seguito e consultare questa pagina.

 

Ascolta l'intervento di Antonio Papaleo del Crea Politiche e Bioeconomia, Paola Lauricella di Ismea Rrn e Salvatore Davino, professore dell'Università degli Studi di Palermo.
Puoi trovare tutti i podcast della playlist "Azzurro Verde e Marrone" in questa pagina


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