Siccità e alluvioni, insetti nocivi e malattie che attaccano le piante. Con i cambiamenti climatici l'agricoltura è messa a dura prova, e adesso la sfida si gioca sul tempo: servono colture più resistenti, più resilienti.

 

È questo il cuore del ragionamento del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti espresso nel corso di un convegno ad hoc sulle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), organizzato insieme con esponenti politici e rappresentanti del mondo della ricerca, a Roma lo scorso 7 giugno.

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L'invito - dopo che in Italia il 30 maggio scorso è stato dato il via libera all'unanimità, nelle commissioni parlamentari competenti riunite a Palazzo Madama, al provvedimento che autorizza la sperimentazione in campo delle Tea - è a "fare presto in Europa".

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"L'agricoltura non può rimanere vittima della campagna elettorale per le europee - afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega) - di fronte a chi a Bruxelles continua a mettere ostacoli alla sperimentazione e al riconoscimento delle Tecniche di Evoluzione Assistita, l'Italia deve impegnarsi per far valere il suo ruolo di leadership in questo campo. Sono certo che il nostro Governo si impegnerà in questa direzione, anche su mandato del Parlamento e del mondo agricolo".

 

Quindi, in sostanza, viene esposta "la necessità di dare accesso a ogni strumento messo a disposizione dall'innovazione". Dal momento che gli agricoltori sono chiamati ogni giorno a produrre cibo in maniera sicura, salutare, sostenibile, le nuove biotecnologie del settore garantiscono la possibilità di prepararsi al meglio per vincere queste sfide. E con le Tea si può avere un contributo che permettere di produrre di più e in maniera più resiliente.

 

"Gli agricoltori sono sempre stati a favore delle Tea e ci hanno chiesto di lottare in questa direzione - rileva Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare a Palazzo Madama - l'opinione pubblica ha delle resistenze dovute a preoccupazioni infondate, noi abbiamo il dovere di rispondere ai dubbi. Ora ci prenderemo tutto il tempo che serve per spiegare che non si tratta di Ogm ma di evoluzione assistita".

 

Ma a battere sulla questione tempo ci pensa il presidente di Confagricoltura: "Abbiamo poco tempo per approvare la proposta di Regolamento che la Commissione Ue presenterà il prossimo 5 luglio - spiega Giansanti - il Parlamento Europeo e il Consiglio Ue devono lavorare in stretta collaborazione per arrivare a una decisione entro i primi mesi del 2024, altrimenti si rischia di bloccare l'iter. Qualora il quadro regolamentare venisse armonizzato per il meglio sarà poi necessario affiancare all'apertura normativa un significativo Piano di investimenti pubblici e privati per implementare il processo produttivo di un'agricoltura del futuro".

 

Secondo Deborah Piovan, presidente della Federazione Nazionale Proteoleaginose di Confagricoltura, "i cambiamenti climatici espongono le piante coltivate a fenomeni meteo estremi, e incidono anche sulle popolazioni di insetti nocivi e sulle malattie che attaccano le piante. Poi ci sono anche temi di sostenibilità economica delle aziende agricole e politiche agricole che spingono verso standard ambientali sempre più alti".

 

A livello europeo, nel testo potrebbe emergere l'ipotesi di un'etichettatura per i nuovi prodotti derivanti dalle Tea. "Nel caso ci fosse bisogno di una rintracciabilità - rileva l'europarlamentare Herbert Dorfmann - questa deve avvenire tramite il materiale di propagazione, per esempio sulla barbatella o sulla pianta da melo, e non sull'alimento finale".