Le piogge esagerate che stanno adesso interessando la Regione Emilia Romagna (non certo l'unica interessata a questi drammatici eventi in queste settimane) ci riportano alle riflessioni che tante volte abbiamo fatto.

 

L'abbandono dell'agricoltura in molte aree del Paese, assieme all'abbandono della gestione dei capillari sistemi di gestione delle acque - che nel nostro Paese hanno una storia secolare - porta ai noti e drammatici eventi di dissesto idrogeologico.

 

Osservando le attività di alcuni consorzi di gestione idraulica mi è capitato di dire negli scorsi giorni: meno social media manager più ingegneri idraulici.

 

La gestione idraulica troppo spesso dimenticata, soprattutto nelle aree urbane e periurbane, comporta danni collettivi enormi, e spese folli per l'Erario, quindi per tutti noi.

 

In questi due giorni pare pioveranno su Bologna (la mia città) circa 250 millimetri di acqua, oltre un quarto delle precipitazioni dell'anno (800-900 millimetri), oltre quattro volte le precipitazioni medie nel mese di maggio.

 

Attenzione: se come dicono i meteorologi le precipitazioni restano stabili ma si concentrano in brevi periodi (e questo mi par fatto confermato e conclamato) in Italia stiamo buttando a mare oltre l'80% dell'acqua. Acqua che poi mancherà nei prossimi mesi quando si leveranno per la siccità altissimi lai.

 

Torniamo a scriverlo: costruire invasi piccoli, medi, grandi, dighe, casse di espansione, canali, serbatoi... sostenere l'agricoltura di collina e di montagna, riutilizzare le acque reflue, sono i veri e propri obiettivi strategici per il Paese. Se piove il Governo non è ladro come si diceva una volta, ma deve essere furbo.