Il maltempo che ha colpito per giorni la fascia adriatica dell'Italia - concentrandosi con particolare accanimento su Emilia Romagna e Marche - ha prodotto e sta producendo danni ingentissimi al settore agricolo, a cominciare dalle aree dove si sono manifestati eventi alluvionali e franosi. Nelle prime ore di oggi, 18 maggio 2023, si sono registrati nuovi allagamenti in Romagna nella zona di Ravenna. Una importante frattura sull'argine del fiume Lamone, fra Reda e Fossolo, ha sovraccaricato il Canale Emiliano Romagnolo e tutta la rete secondaria dei canali consortili, al punto che l'acqua ha poi invaso parti significative delle campagne: allagamenti a Russi, Godo, San Pancrazio e Villanova di Ravenna.

 

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue costantemente l'evoluzione dell'emergenza meteo che ha colpito l'Emilia Romagna e da Anchorage, in Alaska - dove si trovava per uno scalo tecnico durante il viaggio che l'ha portata al G7 di Hiroshima in Giappone - ha partecipato ieri in videoconferenza a un punto del Comitato Operativo della Protezione Civile, con il ministro per la protezione civile e per le politiche del mare  Nello Musumeci, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che ha aggiornato tutti i partecipanti sulla situazione meteo e sulle criticità che permangono sul territorio.

 

Nel corso del collegamento, la presidente Meloni ha dato la disponibilità immediata a convocare un Consiglio dei Ministri per approvare, ove fosse necessario, ulteriori misure d'emergenza: "Il Governo c'è, al fianco delle popolazioni colpite e delle istituzioni sul territorio", ha sottolineato Meloni.


Circostanze e fatti confermati e precisati dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi - in visita ieri, 17 maggio 2023, in Emilia Romagna - che durante una conferenza stampa tenutasi nella sede della Protezione Civile Regionale, si è detto possibilista circa l'emanazione da parte del Governo di un Decreto Legge per l'emergenza, che potrebbe essere deciso in un Consiglio dei Ministri da tenersi il 23 maggio prossimo. Sulla dichiarazione dello stato di emergenza per l'Emilia Romagna si è espresso positivamente stamane il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, parlando a Radio Anch'Io, trasmissione del primo mattino di Radio Rai 1.

 

Intanto, mentre permane un stato di allerta rossa sulla Romagna e sulle Marche, aree già in tempi recenti colpite da fenomeni alluvionali, le organizzazioni agricole hanno già presentato le loro richieste in un incontro urgente tenutosi ieri con i vertici della Protezione Civile a Roma, convocato dal ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci.

 

Si profilano al momento sospensione dei pagamenti di mutui, tasse e contributi previdenziale. In un vertice tra alcuni ministri del Governo Meloni con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, è emersa anche l'ipotesi di una sospensione dei termini delle procedure giudiziarie.

 

alluvione-fonte-cia-emilia-romagna-20230517.jpg

(Fonte: Cia Emilia Romagna)

 

Cia, intervenire subito

"Intervenire subito con legislazione d'emergenza come per il terremoto in Romagna del 2012, danni incalcolabili all'agricoltura regionale". Questa la richiesta di Cia - Agricoltori Italiani che di fronte a un tale scenario devastante ritiene ci siano le condizioni per attivare procedure urgenti. "Devono essere svincolate dai normali iter legislativi - ha dichiarato il presidente nazionale Cia, Cristiano Fini - al fine di intervenire immediatamente nei 23 comuni dell'Emilia Romagna colpiti da questa eccezionale calamità".

 

Centinaia di case isolate, 14 fiumi esondati e oltre 250 fra frane e smottamenti sull'Appennino che mettono in pericolo centinaia di migliaia di abitanti. "Le esondazioni stanno letteralmente liquefacendo i terreni, già pregni di acqua - ribadisce Fini - con danni incalcolabili a colture, infrastrutture produttive e alle abitazioni civili e rurali. Subito, dunque, una Legge Speciale urgente e nel frattempo si attivino interventi collaterali a supporto di famiglie e imprese, come la sospensione di mutui e bollette".

 

Fini aveva già rivolto un appello, contenuto in una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in cui era stato sollecitato un Decreto Legge Speciale "per fronteggiare, in tempi rapidi e con strumenti eccezionali, la situazione di straordinaria difficoltà dell'Emilia Romagna".

 

"Molti agricoltori non hanno neppure acqua potabile e corrente elettrica - aggiunge Fini - perché le condutture sono state tranciate dalle frane e abbiamo difficoltà ad abbeverare gli animali".

L'intensità della pioggia (in alcune aree sono stati superati complessivamente i 400 millimetri in quattro giornate di pioggia, a fronte di una piovosità annuale media di 700 millimetri) è stata tale "che il danno economico ed ambientale sarà molto difficile da recuperare", conclude Fini.

 

Coldiretti, vertice con Lollobrigida

Danni incalcolabili alle attività agricole e dalle infrastrutture rurali in Romagna e nelle Marche dove sono finiti sott'acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche vigneti, cereali, vivai, ortaggi, allevamenti e macchinari di lavorazione. È quanto emerso dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell'alluvione in occasione di un vertice tenutosi ieri, 17 maggio 2023, con i ministri Carlo Nordio (Giustizia), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Marina Elvira Calderone (Lavoro e Welfare), e i viceministri Galeazzo Bignami (Infrastrutture e Trasporti) e Maurizio Leo (Economia e Finanze) per concordare provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva e per i procedimenti giudiziari in aiuto alla Regione Emilia Romagna.

 

Gli allagamenti - ha sostenuto Coldiretti - hanno devastato terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell'acqua rimasta nei frutteti che "soffoca" le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive.

 

alluvione-ravenna-fonte-coldiretti-emilia-romagna-20230516.jpeg

(Fonte: Coldiretti Emilia Romagna)

 

La situazione è drammatica nelle aree rurali dove - ha sottolineato la Coldiretti - più difficile è l'arrivo dei soccorsi nelle aziende isolate da alluvioni, frane e smottamenti con coltivazioni devastate ed animali in pericolo.

 

"Adesso la priorità è mettere in salvo le vite umane, ma da subito occorre partire con la ricostruzione di un sistema produttivo ed economico devastato dalla calamità" ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere al Governo un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva poiché è in gioco la sopravvivenza stessa di almeno 5mila imprese agricole colpite e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono.

 

"Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che crescono di ora in ora per le attività agricole" ha evidenziato Prandini nel precisare che "gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito".

 

Confagricoltura, danni incalcolabili

"A seguito delle piogge di questi giorni, unite a quelle di 15 giorni fa, i danni all'agricoltura dell'Emilia Romagna e delle Marche sono incalcolabili ed è difficile oggi fare una quantificazione corretta". Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenuto ieri, 17 maggio 2023, a Roma al vertice sul maltempo, convocato dal ministro Musumeci presso la Protezione Civile.


"I settori più in ginocchio sono orticole, frutticole, allevamenti. Come Confagricoltura - ha aggiunto Giansanti - chiediamo velocità nelle indicazioni da dare agli agricoltori". "Tra le misure più indispensabili ho chiesto, pertanto, l'immediata sospensione di tutte le scadenze di ordine tributario, previdenziale e creditizio previste da ora fino ai prossimi mesi".

 

L'allarme dell'Anbi del 16 maggio

Per comprendere meglio la misura del disastro consumatosi nella notte tra il 16 ed il 17 maggio basta dare una scorsa all'allerta diramata poco dopo le ore 17:00 del 16 maggio 2023 dall'Anbi, l'Associazione Nazionale tra i Consorzi di Bonifica e Irrigazione: "I consorzi di bonifica sono in stato di allerta, collaborando con le autorità locali - avverte Massimo Gargano, direttore generale dell'Anbi - In caso di emergenza, sono, infatti, pronti a contenere le masse d'acqua attraverso esperte manovre idrauliche, sperando che improvvisi cedimenti o sormonti arginali non facciano collassare anche la rete idraulica minore, come già verificatosi ad inizio maggio proprio in Romagna".

 

"I dati raccolti dal nostro Osservatorio sulle Risorse Idriche evidenziano che purtroppo sta piovendo soprattutto su Romagna e Marche, cioè territori già colpiti recentemente da gravi alluvioni e per questo ancor più fragili" sottolinea sempre nel pomeriggio del 16 maggio scorso Francesco Vincenzi, presidente Anbi.

 

In entrambe le regioni, impressionante è la crescita delle portate fluviali in poche ore avvenuta a seguito di abbondanti precipitazioni durante la giornata del 16 maggio - tra il primo mattino e le 16:30 - orario di presumibile chiusura del comunicato stampa dell'Anbi, recapitato alle redazioni poco dopo le ore 17:00.

 

In Romagna, dalle prime ore del mattino del 16 maggio cadono 80 millimetri di pioggia a Santa Monica, 90 millimetri a San Cassiano sul Lamone, 76 millimetri a Cesena, 85 millimetri a Monte Romano, 88 millimetri a Castrocaro; il livello del fiume Savio cresce di 6 metri e mezzo, il torrente Uso di 5 metri, il Marzeno di quasi 4 metri e mezzo, il Voltre di 3 metri, l'Ausa di 3 metri ed il Pisciarello di 2 metri e mezzo.

 

Nelle Marche, a Pesaro cadono fino a circa le 16 e 30 del 16 maggio oltre 80 millimetri di pioggia, così come a Fano ed in generale sulla fascia più settentrionale della regione (entroterra e costa), mentre a Senigallia nello stesso frattempo sono circa 66 i millimetri di pioggia che raggiungono il suolo; di conseguenza il fiume Foglia cresce di quasi 4 metri in 10 ore, mentre il Misa si alza di 3 metri in 6 ore, raggiungendo il livello di piena. Il sopraggiungere di ulteriori violente precipitazioni nella nottata tra il 16 ed il 17 maggio determina poi il disastro.

 

Puglia, danni da pioggia

La prima quindicina di maggio arreca danni anche all'agricoltura di Puglia, perché in questo breve fratempo "sono caduti quasi 1.200 millimetri di pioggia in 34 comuni pugliesi, con fenomeni spesso violenti che hanno duramente colpito le colture in campo, a partire dalle ciliegie". È quanto affermato ieri sera da Coldiretti Puglia, sulla base dei dati rilevati dalle stazioni meteorologiche di Arif, mentre era in atto un sopralluogo del direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni con l'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, e il presidente della quarta Commissione Consiliare, Francesco Paolicelli nelle campagne della provincia di Bari, dove sono andate irrimediabilmente perdute le ciliegie primizie, le Bigarreau, mentre già iniziano a contarsi i danni sulle ciliegie Giorgia.

 

maltempo-in-fumo-ciliegie-bigarreau-fonte-coldiretti-puglia.jpg

(Fonte: Coldiretti Puglia)

 

Una ondata di maltempo che - ha sottolineato la Coldiretti regionale - ha colpito a macchia di leopardo tutta la Puglia, le città e le campagne con danni alle coltivazioni, dalla frutta alla verdura, ma anche grano, fino agli ulivi e alle vigne, ha strappato i teli dell'uva da tavola, ma ha provocato anche frane e alluvioni in una regione dove 9 comuni su 10 pari all'89% del totale sono a rischio idrogeologico anche per effetto del cambiamento climatico che aggrava lo stato di salute - denuncia Coldiretti Puglia - di un territorio già molto fragile per la cementificazione e l'abbandono. L'Organizzazione agricola, già nei giorni scorsi aveva evidenziato ritardi nei trapianti dei pomodori da industria nel Foggiano, per eccesso di pioggia.