Quando è nata l'Associazione le fondatrici rivendicavano una visione "al femminile" del settore, che si concentrasse su una comunicazione più empatica verso il consumatore, puntando in particolare sullo storytelling dei prodotti offerti. Via via che le esperienze si incrociavano, il confronto si accendeva e la rete di professioniste della filiera si rafforzava è stata evidente la necessità di ampliare l'orizzonte, dando la possibilità di associarsi a tutti coloro che condividono i valori associativi, di qualsiasi genere essi siano.

 

Alla vigilia del rinnovo delle cariche assembleari, all'indomani dell'approvazione del nuovo Statuto associativo e a quasi sei anni dalla fondazione, Le Donne dell'Ortofrutta si sono riunite a Bologna lo scorso 8 marzo per fare il punto su ciò che è stato e su ciò che sarà, ovvero su dove si vuole arrivare.

 

L'Associazione Nazionale Le Donne dell'Ortofrutta dovrà sempre di più ritagliarsi un ruolo strategico ed essere da traino ad un cambiamento nel settore ortofrutta, con una visione innovativa sulla filiera che tenga conto dei grandi temi che guideranno le strategie future in Italia e in Europa, come quello della sostenibilità ambientale e sociale, e quello del valore della produzione.

 

Di questi temi ha parlato nel suo intervento anche la presidente di Areflh, l'Associazione delle Regioni e dei Produttori Europei di Ortofrutta, Simona Caselli evidenziando l'importanza di affrontarli con capacità tecnica e senza preclusioni ideologiche, andando a fondo sulle possibilità che si aprono all'orizzonte anche per l'imprenditoria femminile.

 

Le Donne dell'Ortofrutta: dove sono partite e dove vogliono arrivare

Al microfono si sono alternate le consigliere uscenti, Serena Pittella, Raffaella Quadretti, Anna Parello, Nuccia Alboni e la presidente Alessandra Ravaioli, e alcune delle candidate per il nuovo Cda, Annamaria Minguzzi, Giulia Montanaro, Raffaella Fuitem, Linda Vivan, Claudia Ferreyra e Valentina Mellano.

 

"L'Associazione è nata il 6 dicembre 2017 perché i tempi erano maturi per far emergere l'energia di tante donne, ultra competenti e piene di idee per il settore. In pochissimo tempo abbiamo costruito una comunità, un network formidabile a supporto di ciascuna. Abbiamo acquisito notorietà. Come fossimo un brand e abbiamo costruito identità. Mi fa molto piacere dire che siamo uniche in Europa", ha commentato la presidente Alessandra Ravaioli.

 

Tra pochi giorni l'Associazione andrà al voto per eleggere il nuovo Cda. Il nuovo Statuto infatti prevede un ricambio ai vertici ogni due mandati.

"Questi sono gli ultimi giorni di presidenza per me" ha aggiunto Alessandra Ravaioli. "Sono veramente orgogliosa di quello che abbiamo fatto in questi anni, conquistando spazio, visibilità e apprezzamento da parte del settore. Siamo passate da trenta fondatrici a 135 socie in tutta Italia, abbiamo raggiunto oltre 5 milioni di contatti con la nostra comunicazione, tutti organici, non sponsorizzati, ma soprattutto abbiamo creato una rete solidale tra donne e credo che questo sia un grande valore per tutte".

 

Il valore della rete e della solidarietà tra donne è stato sottolineato in conclusione da Maura Latini, ad di Coop Italia, che ha messo in evidenza come sia sempre più importante "uscire dagli stereotipi di genere, gestendo con coraggio e competenza la propria professionalità senza alcun filtro".

 

Il nuovo Cda e la nuova presidente saranno nominati ad aprile 2023 dopo elezioni online.