Anche se la produzione di olio di oliva in Italia è destinata a crescere - secondo le più diverse previsioni - e grazie anche al contributo degli oliveti della Puglia, nella principale regione olivicola la produzione sarà seriamente ridimensionata rispetto al potenziale di un'annata che si annunciava di "carica" a causa del clima torrido e dell'assenza di piogge degli scorsi mesi. E se nello scorso anno si sono prodotte in Puglia poco più di 117mila tonnellate di olio, la ripresa quest'anno non consentirà di andare verso le 200mila tonnellate, come nelle annate di carica.

 

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Ma non solo: il caldo torrido sembra aver fatto molti più danni del previsto. "La Regione Puglia non perda un minuto di tempo, come accaduto in qualche occasione in passato, nel fare sopralluoghi e avviare l'iter per la richiesta di calamità naturale provocata dalla siccità che ha seriamente danneggiato la produzione olivicola di quest'anno". È quanto chiedono i venti presidenti delle cooperative aderenti alla Op Assoproli Bari, riunitisi ad Andria per fare il punto della situazione a pochi giorni dall'avvio della campagna olivicola.

In tutta la Puglia, infatti, a causa del grande caldo e della siccità di questi mesi, la produzione di olive sarà ben inferiore alle attese.

Per questo motivo, Assoproli Bari ha chiesto con una lettera all'assessore regionale all'Agricoltura Donato Pentassuglia un incontro urgente per individuare misure immediate per sostenere le aziende colpite da costi di gestione elevatissimi e riduzione della produzione e l'istituzione di un tavolo tecnico di consultazione sugli interventi non più procrastinabili "per dotare le nostre campagne d'infrastrutture irrigue all'altezza della nostra agricoltura, evitando che si continui a sperperare una risorsa preziosa come l'acqua".

"Ci aspettiamo la massima attenzione delle istituzioni regionali considerando quello che l'olivicoltura pugliese rappresenta per territorio, economia e ambiente" spiega il presidente di Assoproli Bari, Pasquale Mastandrea. "Assistiamo ogni giorno alla fuga dai campi perché qui in Puglia non ci sono condizioni per fare impresa, occorre quindi un deciso e immediato cambio di passo, per questo contiamo sull'attenzione e sensibilità dell'assessore Pentassuglia".