Oggi è stato sentito in commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati il ministro per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio, che ha presentato i contenuti del “piano di emergenza per il contenimento di Xylella fastidiosa in Puglia”.

In pratica, il ministro ha riassunto l’attività già compiuta negli ultimi mesi, a partire dalla visita in Puglia di fine luglio, fino all’emanazione degli emendamenti al Decreto ministeriale Martina sul contenimento della batteriosi e al disegno del piano d’azione per la rigenerazione dell’agricoltura nell’area infetta. Non ci sono grosse novità sulle disponibilità finanziarie, ferme a poco più di 100 milioni di euro, come per altro già annunciato, anche se è stata avviata un‘interlocuzione con la Commissione Ue per l’attingimento di fondi dai Regolamenti Ue 652/2014 e 1307/2013, al momento per altro non quantificabili.

Quadro finanziario complessivo delle risorse attivate (in euro):
  • Bilancio Regione Puglia: 4.300.000
  • Psr Puglia: 48.300.000
  • Fsc: 30.000.000
  • Ismea: 5.000.000
  • Legge di bilancio: 13.050.000
  • REG Ue 652/14: Non determinabili preventivamente
  • REG Ue 1307/13: Non determinabili preventivamente
  • Totale: 100.350.000

Il ministro ha annunciato, tra l’altro, il prossimo arrivo nelle aule parlamentari di un provvedimento legislativo del governo - non ha specificato se disegno di legge o decreto legge - finalizzato a snellire le procedure di eradicazione delle piante infette. Per la tutela degli olivi monumentali e secolari si provvederà all’innesto con cultivar resistenti.
 

L'audizione di Centinaio

Centinaio nell’esordio dell’intervento ha ricordato come “A fronte della mancata applicazione delle misure obbligatorie previste dalla Decisione di esecuzione (UE) 2015/789, più volte modificata e integrata, la Commissione europea ha promosso una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese (la n. 2174 del 2015), che ha portato al deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia”.

Come noto, viene contestato all'Italia l'inosservanza degli obblighi di garantire nella zona di contenimento la rimozione immediata di almeno tutte le piante risultate infette da Xylella fastidiosa site nei primi 20 chilometri di zona infetta.
Altro addebito: quello di non garantire, sia nella zona di contenimento sia nella zona indenne, il campionamento e l'analisi delle piante ospiti nel raggio di 100 metri intorno alle piante risultate infette, nel rispetto della norma internazionale per le misure fitosanitarie, nonché il monitoraggio mediante ispezioni annuali effettuate nel momento più opportuno dell'anno.
Ultimo capo d'imputazione: la mancanza dell’intervento immediato dell’Italia verso la batteriosi.

“Per queste ragioni, sull'emergenza Xylella ho più volte incontrato il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis e mi sono recato personalmente nelle zone colpite, incontrando agricoltori, cittadini e rappresentanti della Società civile, che chiedono di essere aiutati a gestire l'emergenza – ha detto Centinaio, che ha ricordato come - in questo modo, mi sono immediatamente reso conto della necessità di un cambio di passo rispetto alle azioni messe in campo in passato, cambio di passo che si potrà realizzare solo condividendo con il territorio le iniziative da attuare”.

Da qui la costituzione del gruppo di lavoro che ha organizzato le audizione dei portatori di interesse e garantito la stesura del piano.

“Il nuovo piano d'azione ha come obiettivo l'individuazione di una politica organica per contrastare l'espansione della Xylella, perseguendo tutte le azioni necessarie per il ripristino e il rilancio della coltura olivicola e dell'economia agricola del territorio interessato" ha sottolineato il ministro.
 

Le tre finalità del piano

Nelle parole di Centinaio, il piano prevede tre finalità:
  • contrastare la gravità dell'epidemia, limitare il rischio potenziale di espansione in altre regioni del Paese, dei danni già prodotti o imminenti sul territorio, mediante le misure di contenimento e intervenendo più tempestivamente ed in modo più efficace di quanto fatto sinora
  • attuare uno stretto ed efficace coordinamento delle istituzioni/forze/enti chiamati a gestire le azioni di contrasto sul territorio a tutti i livelli territoriali e con diverse funzioni: legislative, amministrative/gestionali, di prevenzione, controllo, di informazione, ricerca
  • incrementare le risorse finanziarie destinate a questi scopi, reperendo finanziamenti aggiuntivi attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione, e il bilancio dell'Unione europea, oltre a potenziare le sinergie con i fondi già impiegati dalla Regione Puglia


Gli interventi

Dei sei interventi previsti, la lotta ai vettori "assume un'importanza prioritaria - ha detto il ministro - e privilegia misure fitosanitarie di natura agronomica e fitoiatrica a basso impatto ambientale".
Il piano di monitoraggio include un programma di ispezioni e campionamenti, sia in zone demarcate sia in zone indenni, facendo riferimento alle indicazioni comunitarie. Un monitoraggio capillare è previsto nelle aree demarcate della regione Puglia, nella zona di contenimento e nella zona cuscinetto. Le ispezioni dovranno includere anche le strutture vivaistiche. Sarà potenziata la rete di laboratori di analisi certificati sul territorio nazionale.
Centinaio dà atto che la ricerca "ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale nello studio di tutti i fattori dell'epidemia". E si dovranno "ridefinire le priorità ed avviare nuovi programmi di ricerca per trovare soluzioni utili al vivaismo ed alla individuazione di colture alternative con funzione al contempo produttiva e di presidio paesaggistico.

Per quanto riguarda il ripristino del potenziale produttivo nelle aree colpite e rappresenta una delle priorità del piano, ecco le azioni previste:
  • Snellimento delle procedure di eradicazione delle piante infette, nel rispetto delle prescrizioni dell'Ue.
  • Rimozione delle piante danneggiate da Xylella fastidiosa nella zona infetta
  • lassificazione delle aree interessate per vocazione e potenzialità produttive, azione che potrà rappresentare un supporto decisionale decisivo per le imprese e la pubblica amministrazione
  • Sostegno delle riconversioni verso cultivar resistenti di olivo e finanziamento dell'espianto e del reimpianto per investimenti produttivi in azienda, favorendo soprattutto i territori che da più tempo sono stati colpiti e privilegiando le aziende più piccole e quelle il cui reddito dipende in misura maggiore dall'olivicoltura
  • Riconversione verso altre colture, presenti in passato e sostituite nel tempo, anche al fine di diversificare il paesaggio agrario e aumentare la biodiversità nel territorio (es. viticoltura, forestazione, ecc.)." Per tale aspetto - ha sottolineato il ministro - potremmo incidere con una specifica finalizzazione del c.d. piano Invasi".
  • Salvaguardia degli olivi monumentali, per i quali si rendono necessari interventi che promuovano la pratica dell'innesto con varietà resistenti.
  • Un sostegno del reddito delle aziende agricole nella fase di transizioni ai nuovi impianti per un anno successivo all'impianto, attraverso la decontribuzione dei costi previdenziali, la sospensione per uno o più anni delle scadenze dei mutui e l'attivazione del Fondo garanzie Ismea per favorire l'accesso al credito.
  • Un sostegno specifico per le aziende vivaistiche ricadenti in area delimitata con due finalità: 1) adeguamento strutturale per i controlli sanitari richiesti ai vivai, che hanno causato un aumento dei costi di produzione; 2) agevolare il loro trasferimento in aree indenni.
  • Ricomposizione fondiaria favorendo in particolare le Associazioni Fondiarie.

Il quinto punto prevede il rilancio dell'economia rurale nelle aree danneggiate, con un'ottica che guardi ai legami tra agricoltura e resto del territorio e le forti connessioni intersettoriali della filiera olivicola con il territorio e il paesaggio. Con questo obiettivo, il piano prevede una serie di iniziative promozionali del territorio colpito e delle produzioni locali.

E infine il piano di comunicazione. L'attuazione del piano dovrà essere preceduta e accompagnata da una serie di azioni comunicative preventivamente condivise a tutti i livelli, dirette a Istituzioni, cittadini, imprese pubbliche e private, agricoltori, rappresentanti del mondo ambientale e della società civile, con l'obiettivo di portare a conoscenza di tutti l'effettiva gravità della Xylella, del rischio della sua diffusione, degli aspetti tecnici dell'epidemia, degli obblighi e delle prescrizioni di legge, non solo per operatori del comparto olivicolo.
 

Le risorse finanziarie

Per la realizzazione di tutte le attività del piano i denari sono quelli già individuati nei giorni scorsi, poco più di 100 milioni di euro. Ma altre forme di finanziamento sono in arrivo.

Inoltre, nell'ambito del nuovo quadro normativo di riordino del Servizio fitosanitario nazionale, dovrà essere prevista la costituzione di una dotazione finanziaria permanente per le azioni di immediata urgenza in relazione agli organismi nocivi e alla gestione delle emergenze fitosanitarie, così come un apposito stanziamento del fondo di solidarietà nazionale.

"Le risorse aggiuntive attivate attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), in accordo con la Regione Puglia (la quale interviene soprattutto attraverso il proprio Programma di sviluppo rurale), saranno destinate prioritariamente ad interventi volti al rilancio dell'economia agricola e rurale della zona maggiormente colpita" ha infine sottolineato il ministro.

Per attivare i soldi del Fsc servirà la firma di un apposito protocollo d'intesa tra il ministro alle Politiche agricole e il presidente della Regione Puglia, nell'ambito del quale saranno altresì previste le risorse per le esigenze relative alla filiera vivaistica.