Il Centro dei servizi ortofrutticoli festeggia i 20 anni di attività con tante novità tra cui una nuova sede nel quartiere fieristico ferrarese, con spazi e dimensioni adeguate alle nuove sfide che attendono la compagine sociale.
Oggi il Cso Italy associa 68 aziende ed è a tutti gli effetti il tavolo tecnico dell'ortofrutta italiana.


I dati degli ultimi vent'anni

In vent'anni l'ortofrutta italiana è cambiata molto, sono cambiati i numeri, le imprese, gli obiettivi aziendali.
Vent'anni fa stava per arrivare la globalizzazione, c'era il problema delle eccedenze produttive e l'annosa questione della volatilità dei prezzi.
 
In questo periodo il mutamento più significativo ha riguardato il calo dei consumi di ortofrutta delle famiglie italiane, scesi i circa 1 milione di  tonnellate passando da 9,5 a 8,5 milioni di tonnellate.
Il picco più basso dei consumi si è verificato nel 2013 con 7,6 milioni di tonnellate.
Parallelamente, in questi anni, sono diminuite le produzioni di ortofrutta destinata al fresco da 21,6 milioni di tonnellate a 19,2 milioni di tonnellate.
Si è al contempo sviluppato maggiormente l'export ortofrutticolo salito da circa 3,7 milioni di tonnellate a 4,1 milioni di tonnellate, crescita a cui si aggiunge l'enorme sviluppo dei biologico, dei piccoli frutti e dei prodotti ad alto contenuto di servizio come la quarta gamma.

Pertanto, oggi, con la globalizzazione a pieno regime e le profonde modifiche del panorama produttivo europeo gli obiettivi sono riconducibili a tre priorità:
  • conoscere e monitorare con precisione le produzioni;
  • aprire nuovi mercati per ampliare gli sbocchi commerciali;
  • creare competitività per l'offerta italiana.


Le prossime sfide del Cso Italy

Proprio in occasione dell'anniversario il Cso Italy ha organizzato, nella nuova sede, un grande evento per ribadire gli obiettivi e le strategie che il sistema Italia deve mettere a fuoco per riuscire ad accrescere la competitività.
Lo hanno confermato le istituzioni: dalla sottosegretaria del Mipaaft Alessandra Pesce al vice primo presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini all'assessore Agricoltura nonché presidente di Areflh Simona Caselli, dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani al direttore generale Ismea Raffaele Borriello.

Unanimemente riconosciuto come strumento indispensabile per fornire servizi e supporto al mondo produttivo organizzato, CSO Italy festeggia con grandi risultati: "Sono particolarmente orgoglioso - dichiara il presidente del centro Paolo Bruni - di ospitare il ventennale nella nostra nuova sede. Uno spazio che abbiamo cercato e messo a punto a nostra misura e che porterà sicuramente valore al nostro lavoro. I nuovi spazi di Cso Italy non rappresentano semplicemente una nuova veste ma contribuiscono a dare slancio e motivazione alla nostra mission".

"In questa fase di sviluppo e cambiamento - prosegue Bruni - è certamente un grande impulso l'ottimo risultato appena ottenuto dell'approvazione di tre progetti europei di promozione dedicati ai mercati extra Ue fondamentali per noi come la Cina, ma anche gli Usa, il Medio Oriente e alcuni paesi di Sud America a cui si aggiunge un progetto dedicato al biologico, un segmento in grande espansione".

"In un momento complesso come quello attuale - conclude il presidente - è una grande soddisfazione per tutti vedere centrati i nostri obiettivi che ci porteranno ad affrontare le sfide dei prossimi anni con energia e visione fornendo un contributo concreto allo sviluppo dell'ortofrutta italiana".

Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, intervenendo al vertice di Cso Italy dichiara: "Abbiamo bisogno nell'agroalimentare di tenere alta l'attenzione europea e fare gioco di squadra, CSO Italy rappresenta uno strumento importante per realizzare questi obiettivi".
 
A chiusura dell'iniziativa la sottosegretaria Alessandra Pesce sottolinea: "Ho accettato con piacere questo invito rivoltomi mesi fa dal presidente Bruni perché sono consapevole che il Cso ha fatto fare un salto di qualità al settore nel suo complesso e questo modello andrebbe esportato in tutto il Paese".