Continua l'avanzamento del progetto del Distretto rurale Toscana Sud. Riconosciuto a gennaio di questo anno con un decreto regionale, questa realtà comprende 38 soggetti che operano nei vari comparti agricoli, come cereali, vino, zootecnia, itticoltura, lattiero-caseario, florovivaismo, con capofila la Camera di commercio della Maremma e del Tirreno e ha come scopo quello di attrarre e ottimizzare i finanziamenti ministeriali e sviluppare un marchio territoriale.

Nei giorni scorsi la regione ha firmato un protocollo di intesa per sostenere concretamente impegnandosi in attività di cofinanziamento che sono praticamente necessarie per partecipare al prossimo bando ministeriale, specifico per finanziare i progetti dei distretti rurali per il quale sono stanziati dal Mipaaf 200 milioni di euro a livello nazionale.

E par farlo la regione ora si impegnerà per un cofinanziamento di 15 milioni, provenienti dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 o dal Fesr - il Fondo europeo di sviluppo regionale - su un progetto complessivo che prevede un investimento di 40 milioni.

Attualmente il Distretto rurale Toscana Sud ha raccolto una ventina di progetti nel territorio e ottenuto con il protocollo di oggi, il supporto e il contributo della regione potendo così concorrere per l'ottenimento di contributi fondamentali per lo sviluppo di tutta l'area.

Il bando del ministero finanzia infatti investimenti per lo sviluppo di tutta la filiera agricola, in particolare per la trasformazione e per la commercializzazione di prodotti agricoli.

Alla firma erano presenti il governatore della regione Enrico Rossi e l'assessore all'Agricoltura Marco Remaschi e il presidente della Camera di commercio delle Maremma e del Tirreno Riccardo Breda, e quelli delle Camere di commercio di Siena e di Arezzo, rispettivamente Massimo Guasconi e Andrea Sereni.

Per il governatore Rossi, con questo protocollo si vuol dare una spinta al futuro di queste aree. Con al convinzione che i prodotti che possono fregiarsi del marchio Toscana e che appartengono a un contesto culturale, paesaggistico, agricolo, abbiano tutte le caratteristiche per imporsi sempre di più nei mercati mondiali.

Anche l'assessore regionale all'Agricoltura Remaschi vede nel distretto rurale uno strumento chiave per la crescita del territorio, mettendo ancora più in luce le produzioni di una parte della Toscana che sono già riconosciute come eccellenze a livello nazionale e internazionale, rafforzando allo stesso tempo le filiere produttive.