Le prime parole di stima e affetto per il professore Franco Scaramuzzi, oggi presidente onorario, eletto alla guida dell'Accademia dei Georgofili il 20 giugno del 1986, sono del professore Giampiero Maracchi, suo allievo e che ha raccolto il testimone alla Torre dei Pulci.
L'occasione è l'inaugurazione del bassorilievo nella Sala del Consiglio accademico di Franco Scaramuzzi, come riconoscimento per l'impegno e l'attività svolta.

"Franco Scaramuzzi è un maestro per il quale ho sempre conservato un attaccamento, un maestro per tanti allievi diretti ed indiretti come il sottoscritto - ha esordito Maracchi, dopo aver ricordato che quella di ieri non era una celebrazione, ma una festa - nella consapevolezza che non veniamo dal nulla, che tutta la storia dell'umanità è percorsa da uomini di grande intelligenza e di grande sentimento che fanno scorrere da una generazione ad un'altra".

Il curriculum vitae di Scaramuzzi
"Le benemerenze riconosciute a Franco Scaramuzzi riguardano le molte attività che nella sua vita ha sempre dedicato alle Scienze agrarie. Il suo curriculum sintetizzato, anche se ridotto ad una sola paginetta, documenta le attività dedicate allo studio, alla ricerca scientifica, alla didattica universitaria, ai problemi organizzativi del mondo accademico, con particolare riguardo alle scienze agrarie" ha ricordato Maracchi.
"Nell'ambito del mondo accademico ha occupato posti di alta responsabilità, nominato sempre e solo per elezione dei propri colleghi. Ad esempio ha fatto parte, per alcuni anni, dei vertici nazionali del Consiglio nazionale per la ricerca, nella giunta amministrativa e Consiglio di presidenza, oltre che in qualità di presidente del Comitato per le Scienze agrarie".

Ma Scaramuzzi, negli anni, è stato membro del Consiglio universitario nazionale, presidente di numerose Accademie anche internazionali, come la International society of horticultural science. Per motivi di studio e di ricerca, ha frequentemente visitato e collaborato con istituzioni di molti Paesi, in diversi continenti.

L'attività ai Georgofili
Nel 1986 Scaramuzzi è stato eletto presidente dei Georgofili e "nonostante gli impegni da rettore, si dedicò da subito con entusiasmo e con quello spirito di organizzatore, quasi di tipo imprenditoriale, anche della struttura interna, che lo ha sempre contraddistinto, creando nel tempo una struttura con persone di valore che accompagneranno con impegno ed entusiasmo tutta la vita dell'Accademia in questi anni".

All'inizio del terzo millennio i Georgofili hanno riformato sostanzialmente la propria organizzazione, creando sei proprie Sezioni autonome, ciascuna comprendente tre/quattro Regioni, e una settima internazionale a Bruxelles.
Hanno provveduto anche a realizzare una volontaria Unione delle numerose Accademie interessate all'Agricoltura, che erano nate nel tempo, sparse in vari territori della nostra penisola.

"Queste Accademie, spesso di antico e ricco valore culturale, sono state invitate a raccogliersi in un'unica istituzione nazionale, l'Unasa" ha affermato Maracchi. "Altrettanto i Georgofili hanno fatto promuovendo la nascita dell'Unione europea Accademie di Agricoltura in tutta l'Europa geografica, realizzando un approccio culturale, anche per aiutare a risolvere anche difficoltà politiche dell'intero continente".

Nel 1986 il numero complessivo dei Georgofili era di 236. Oggi sono 900. "E fra le altre innovazioni, come rettore Scaramuzzi comprese l'importante ruolo di un Ufficio stampa nelle istituzioni culturali. Come rettore ne istituì subito uno nel 1980 per l'Ateneo fiorentino e, appena possibile, ha dotato anche questa Accademia di un proprio Ufficio stampa".

L'autobomba della mafia
Scaramuzzi fu uno dei primi ad accorrere, nella notte tra il 26 e 27 maggio 1993, dopo lo scoppio della bomba mafiosa che devastò l'Accademia dei Georgofili e uccise cinque persone (Fabrizio Nencioni, la moglie Angela Fiume, i figli Nadia e Caterina, lo studente Dario Capolicchio).

Nel 1995 corse per la carica di sindaco nella sfida, poi vinta, da Leonardo Domenici e, solo pochi giorni fa, intervistato dalle pagine fiorentine di Repubblica, ricordò come fosse stato solo dal centrodestra, la parte politica per la quale gli era stato chiesto di candidarsi. Non importava, per Scaramuzzi, convinto che "questi impegni, comunque vadano le cose, si prendono perché si è convinti di dare una doverosa testimonianza".

Il riconoscimento del rettore, Luigi Dei
"Quando nasce l'Accademia dei Georgofili - ha affermato Dei - Diderot e D'Alembert stanno già lavorando all'Enciclopedia, che inizia a essere pubblicata a partire dal 1751. Le Accademie diventano luoghi di scoperta scientifica".
Così è stato anche per quella dei Georgofili, fondata da Ubaldo Montelatici nel 1753, e che ha saputo ottemperare a tre missioni con la visione lungimirante di Scaramuzzi: "Ricerca avanzata, trasferimento tecnologico e formazione".

D'altro canto, ha ricordato Dei, "Scaramuzzi ha vissuto cambiamenti forse unici e ha saputo calarsi in modo esemplare nei contesti che si sono succeduti, non solo come studioso di arboricoltura, ma anche nella gestione delle istituzioni pubbliche. Il polo di Sesto Fiorentino e il complesso di Santa Marta sono la testimonianza di una visione illuminata di Scaramuzzi a favore dell'Ateneo".

Il bassorilievo marmoreo
Le motivazioni del bassorilievo marmoreo sono per "un uomo che ha onorato, con il suo impegno e con la sua testimonianza di vita, la cultura e la scienza del nostro Paese".
L'opera è stata tratta da un medaglione di bronzo con l'immagine di Franco Scaramuzzi, che gli fu donato nel 1995 dal Circolo Numismatico Fiorentino, per  premiare il triennale lavoro di ricostruzione e restauro della Torre del Pulci, sede dell'Accademia, direttamente e duramente colpita dal barbaro atto dinamitardo del 27 maggio 1993.

Il medaglione di bronzo, opera dell'artista Salvatore Cipolla, è tuttora conservato su una parete della presidenza dei Georgofili, in una cornice di legno di olivo con il testo della lusinghiera motivazione.