Con l’avvio del bando per l’agricoltura biologica entra nel vivo il settennio del Psr della Puglia 2014-2020. Si tratta del primo appostamento da 41 milioni di euro, sui 208 totali, il cui obiettivo principale è investire in un’agricoltura capace di rispettare le risorse ambientali, preservando la biodiversità e facendo a meno dell’uso di sostanze chimiche inquinanti.

Intanto si preparano gli altri bandi e su quello riguardante il premio al primo insediamento dei giovani, il presidente di Confagricoltura Taranto Luca Lazzàro, ha chiesto la modifica urgente del bando di misura, ancora in fase di redazione, all'assessore alle Risorse agroalimentari di Puglia Leonardo Di Gioia che dovrebbe portare a termine l'operazione, secondo quanto apprende AgroNotizie informalmente, entro tre mesi.

L'Autorità di gestione del Psr Puglia 2014-2020 ha varato, nello specifico, la misura riguardante l’agricoltura biologica e le sottomisure che finanziano la conversione in metodi e pratiche di agricoltura biologica, oltre che il mantenimento di tali metodi e pratiche.

Per Luca Lazzàro è questa la fase più importante della programmazione: "Il settore biologico - spiega - è in una congiuntura di crescente richiesta. Sono tante le aziende agricole che hanno già fatto questa scelta e altre ancora si stanno muovendo verso questa nuova frontiera: attualmente sono 180mila gli ettari di superficie agricola coltivati secondo il metodo di produzione biologica, pari al 13% della superficie complessiva. Del resto, sui mercati soprattutto nordeuropei i nostri prodotti biologici stanno conquistando apprezzamenti e bacini di consumo importanti. Ma anche sul mercato nazionale si sta verificando una crescita del settore che, in qualche caso, viaggia a due cifre. Per questo motivo c’è un forte interesse delle nostre aziende a sfruttare al meglio questa prima occasione offerta dal Psr Puglia".

Sul primo insediamento dei giovani, invece, Lazzàro evidenzia "un’oggettiva criticità del meccanismo di finanziamento" perchè "legare il finanziamento allo stato di avanzamento del progetto - afferma - crea un chiaro problema di liquidità nel giovane imprenditore che voglia entrare e investire in agricoltura. La percentuale di anticipo è troppo bassa e l’iter previsto dal bando, che già è reso difficoltoso dall’essere legato alla finanziabilità, non fa altro che dissuadere dall’affrontare un percorso del genere. Su questi aspetti credo che l’assessore regionale Di Gioia dovrebbe intervenire con urgenza".