Regione Emilia Romagna ed Enoteca Regionale insieme per un grande Vinitaly sulla sponda emiliano-romagnola. L’importante appuntamento in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile vedrà la Regione protagonista come di consueto al Padiglione 1, con circa 200 espositori, tra aziende e consorzi, e quasi 500 tipologie di vini. Il tutto in un contesto davvero positivo per il vino italiano, l’export e la spinta alla promozione e alla qualità.

In particolare, in Emilia Romagna, la campagna 2015 ha visto una crescita della produzione di vino del 5,82%, con una Plv sostanzialmente stabile (+0,7%). Negativo l’export emiliano-romagnolo nel 2015, con un -11% determinati in particolare dalla crisi del mercato russo, la diminuzione dei consumi in Germania e il pressing competitivo della Spagna sull’export di vino sfuso, oltre che però anche un positivo riposizionamento qualitativo dei vini emiliano-romagnoli verso la fascia alta dei mercati.

Vogliamo puntare sempre di più sull’innovazione, sulla promozione e sulla qualità dei nostri vini – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli oltre ai 25 milioni di euro all’anno previsti dall’Ocm per interventi per la promozione, ristrutturazione e riconversione dei vigneti. A questi si aggiungono 7 milioni di euro per l’innovazione, mentre 6 milioni sono in arrivo, per il 2017, per la valorizzazione e promozione sui mercati extra Ue. Abbiamo fatto grandi passi in avanti sulla qualità dei nostri vini, siamo la seconda regione in Italia per produzione, la quinta per l’export e abbiamo il secondo vino italiano più esportato, ovvero il Lambrusco”.

La riduzione dell’export del 2015, in particolare per lo sfuso, è un segnale interessante se lo leggiamo come un riposizionamento dei nostri vini su standard di qualità maggiori – ha poi continuato la Caselli – Stiamo sostenendo le aziende che stanno lavorando sulle certificazioni Doc e Igt. Puntiamo sulla qualità per crescere ancora di più sui mercati esteri”.

Come Enoteca Regionale dedichiamo tempo, risorse e tanta energia per coordinare al meglio il padiglione regionale al Vinitaly – ha spiegato il presidente dell’Enoteca Pierluigi Sciolettegià nel 2015 avevamo iniziato un lavoro di promozione basandoci su un percorso legato alla Via Emilia, dove si trovano alcuni vitigni trainanti: Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese e il reggiano, Malvasia per il piacentino e il parmense, Gutturnio per il piacentino”.

Vinitaly 2016 sarà pure l’occasione per la presentazione della nuova App, alla scoperta del vino e del territorio emiliano-romagnolo. Infatti, Enoteca Regionale ha realizzato una nuova web App in italiano e inglese, che permetterà di approfondire l’esperienza dei banchi d’assaggio, scoprendo cantine e vini. Questa web App sarà raggiungibile tramite un “bottone” dell’App “Via Emilia Wine & Food” di Apt Servizi Emilia Romagna, gestita in collaborazione con gli assessorati regionali Agricoltura e Turismo, in collaborazione con l’associazione italiana sommelier Emilia Romagna e Unioncamere. L’app sarà scaricabile gratuitamente da Apple Store e da Google Play, e sarà presentata ufficialmente domenica 10 aprile.

Ambrogio Manzi, direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna, ha spiegato poi come sarà strutturato il padiglione dell’Emilia Romagna al Vinitaly. “Sarà trasformato in un’unica grande ‘In Cantina’, dal nome del ristorante, enoteca, wine-bar, che Enoteca Regionale ha a Francoforte. Un innovativo format di comunicazione per i prodotti della nostra regione, che dopo alcuni anni di "rodaggio" sul mercato tedesco ora è pronto per essere esportato in Europa e oltre Oceano”.

Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere, ha poi analizzato in dettaglio i dati Nomisma sulla situazione del vino emiliano-romagnolo sui mercati.  “E’ aumentato del 50% dal 2008 a oggi il numero delle piccole e medie imprese esportatrici. Questo è un dato importante, considerando che siamo in un settore concentrato su pochi grandi gruppi. E’ in calo il peso del vino sfuso esportato, mentre crescono le spedizioni all’estero di vino imbottigliato verso Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Giappone”.