Agroalimentare, piani di sviluppo rurale, ricambio generazionale e prospettive di crescita sui mercati. Tante le questioni aperte e i temi da affrontare sul tavolo del neo assessore regionale all'agricoltura del Lazio, Carlo Hausmann, nominato dal presidente Zingaretti appena un mese e mezzo fa. AgroNotizie lo ha intervistato in esclusiva. 

100 milioni di euro per i primi 9 bandi Psr e ulteriori 60 milioni da aggiungere. Una partenza sprint per il piano di sviluppo rurale regionale. Quali sono gli obiettivi principali del vostro Psr da qui al 2020?
"Abbiamo declinato le strategie per lo sviluppo provenienti dall’Europa in sei priorità capaci di rispondere alle specifiche esigenze della nostra regione. Si tratta di progetti concreti per promuovere il trasferimento di conoscenze nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; per potenziare la competitività dell'agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole; per incentivare l'organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo; per preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalla silvicoltura; per incoraggiare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia più sostenibile; per promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali".

Eccellenze agroalimentari. Quali sono le iniziative principali su cui puntate per promuovere l'agroalimentare laziale?
"Partiremo dal Vinitaly, la più grande fiera internazionale dedicata al mondo del vino, con un programma innovativo di promozione dei nostri vini in abbinamento con le tipicità agroalimentari del Lazio. Metteremo l’accento sulla presentazione professionale dei prodotti del territorio, con un nuovo concept di comunicazione. La strategia è quella di comunicare tutta la gamma dei nostri prodotti, un paniere ricchissimo da promuovere insieme in modo integrato. La novità sta proprio in questo: giocare in squadra accompagnando tutte le aziende del Lazio, dalle più grandi alle più piccole, verso i mercati nazionali ed internazionali".

Il tema del ricambio generazionale nell'agricoltura italiana è sicuramente al centro dell'attenzione. Com'è la situazione nel Lazio e quali sono le azioni di intraprendere, anche all'interno del Psr, per favorire l'ingresso di giovani?
"Il Lazio ha privilegiato l’azione del ricambio generazionale riservando un budget importante per i giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli: 80 milioni di euro per favorire lo sviluppo del primo insediamento aziendale con un contributo di 70mila euro a fondo perduto per ciascun progetto. Oltre a favorire il primo insediamento in agricoltura, che riguarda secondo le previsioni, circa 1200-1500 giovani, vogliamo favorire una progettazione capace di intercettare anche altre misure del Psr, come quelle per il sostegno agli investimenti aziendali e allo sviluppo delle filiere locali".

Lei è un assessore fresco di nomina. Che obiettivi si pone nel suo mandato sotto il profilo dell'azione politica per dare ancora più slancio all'agricoltura regionale? 
"Il primo obiettivo è rafforzare la competitività accompagnata da un’attenzione particolare alla distintività dei prodotti agricoli. Dobbiamo saper usare di più e meglio l’indicazione di origine dei nostri prodotti per esaltarne la tipicità, la tradizione e la qualità. Bisogna inoltre portare le aziende a fare prodotti più originali, ricchi di valore aggiunto, da saper comunicare e proporre ai mercati.  A questi obiettivi aggiungo la diversificazione, vale a dire la capacità di offrire un ampio ventaglio di servizi, non soltanto agricoli, rivolti al benessere dei cittadini, in un quadro generale di sviluppo sostenibile, rivolto alla tutela del suolo e del paesaggio rurale".