Prende le mosse dal rapporto di cambio fra euro e dollaro “L'Espresso” in edicola il 20 febbraio per commentare l'andamento delle esportazioni italiane e fra queste quelle del settore agroalimentare, anch'esse favorite dalla flessione della moneta europea nei confronti del dollaro. Nulla a che vedere con i rapporti di cambio il crollo dell'export di ortofrutta e pasta verso la Libia, sceso del 25% come si apprende dal “Giornale di Sicilia” del 21 febbraio. Più preoccupante il crollo delle esportazioni verso la Russia e verso l'Asia, solo in parte compensato dall'aumento delle vendite negli Usa, che stando ai numeri riportati da “Il Sole 24 Ore” del 26 febbraio, segna un aumento del 24,4%. Torniamo in Italia con i segnali positivi per la produzione di carciofi che arrivano dalla Sardegna dove questo settore sta vivendo un incoraggiante momento di ripresa del quale parla la “Nuova Sardegna” del 23 febbraio. Ci trasferiamo in Lombardia, con la “Provincia Pavese”, per conoscere le nuove regole che limitano a sei i nomi utilizzabili per riconoscere ai fini commerciali le varietà di riso. Restiamo in tema di mercati con le tensioni che si stanno concentrando sul settore del latte, il cui prezzo per le partite “spot” resta “congelato”, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 25 febbraio. Nel frattempo nel Lazio si apre qualche spiraglio per nuovi accordi fra produttori di latte e industrie grazie alla apertura di un tavolo di trattative regionale, notizia anticipata dal “Messaggero” del 25 febbraio. Non si fermano tuttavia le polemiche che hanno per protagonista il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, critiche che giungono soprattutto da Coldiretti e affidate alle pagine di “Avvenire” del 22 febbraio. Da Brescia, attraverso le colonne de “Il Giorno” del 25 febbraio, Confagricoltura invita però a lavorare uniti nell'interesse del comparto agroalimentare.

Imu, va in scena la protesta
Nel frattempo si continua a discutere di Imu, dopo il rinvio all'ultimo momento dei termini di scadenza al 31 marzo. I dettagli di questo ennesimo rinvio sono riportati su “Il Sole 24 Ore” del 20 febbraio. E c'è chi, come si legge sul “Corriere di Viterbo” del 20 febbraio, chiede l'abolizione di questa tassa, che “La Sicilia” definisce insostenibile. Per chi abbia già provveduto al pagamento e in seguito abbia verificato che l'ammontare versato è superiore al dovuto, in parte o del tutto, è possibile chiedere il rimborso. I dettagli sono descritti sia da “Il Sole 24 Ore” sia da “Italia Oggi” del 25 febbraio. Per i comuni non montani, si legge sul “Quotidiano del Molise” del 26 febbraio, arriva una detrazione di 200 euro. Rinvio e possibili rimborsi non sono sufficienti a far rientrare la protesta contro l'Imu, che va in scena dal Piemonte (La Stampa del 20 febbraio) alla Basilicata (Il quotidiano del Sud, 24 febbraio).

Patologie in agguato
I problemi dell'agricoltura non si esauriscono con le tasse ma continuano con le preoccupazioni per gli attacchi di Xylella agli olivi che dalla Puglia potrebbero allargarsi ad altre regioni come ad esempio la Liguria, dove l'olivo è diffuso e dove le condizioni ambientali, spiega “Il Secolo XIX” del 23 febbraio, potrebbero favorirne l'attecchimento in assenza di adeguati piani di prevenzione. L'emergenza in Puglia fa segnare purtroppo molte contrapposizioni sui metodi di lotta. Gli stessi agricoltori, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 25 febbraio, sono divisi sulle strategie da adottare. Ancora sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, in questo caso del 22 febbraio, si legge del “sit-in” di protesta da parte di chi vuole evitare l'uso di agrofarmaci per debellare la malattia. Dopo gli ulivi c'è il kiwi che deve fare i conti con la batteriosi, argomento del quale si occupa il settimanale “L'Espresso” in edicola il 20 febbraio.

Furti, maltempo e supermucche
A complicare il quadro dei problemi dell'agricoltura si aggiunge l'aumento dei furti che ora riguarda anche i bovini da carne. In Veneto le cronache riportate da “L'Arena” del 21 febbraio parlano di una razzia di 30 animali spariti da un allevamento. Ben più sono i capi “spariti” a causa delle difficoltà di mercato e della conseguente chiusura delle stalle. In alcune provincie lombarde, scrive “Repubblica” del 24 febbraio, il numero di animali in allevamento è sceso di oltre 70mila unità. Animali dispersi in Sicilia, ma in questo caso la colpa è dell'ondata di maltempo e dei numerosi allagamenti descritti dal “Giornale di Sicilia” del 24 febbraio. In compenso ecco arrivare le “supermucche” che promettono maggiori produzioni di latte. Merito dell'intenso lavoro di miglioramento genetico che da tempo viene condotto sulla razza Frisona italiana, le cui tappe sono descritte da “Italia Oggi” del 25 febbraio. Di progresso si parla anche su “Il Sole 24 Ore” del 21 febbraio commentando la sempre maggiore collaborazione fra aziende agricole, industrie e università per la messa a punto di materiali innovativi che possono prendere origine dai campi.

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