Con Peppino Politi perdiamo un uomo che si è dedicato con amore, passione e competenza al miglioramento del settore nel suo complesso. Aveva superato ‘la logica dell’orticello’ e delle divisioni a favore di un grande progetto unitario e condiviso per il bene dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano. Fu lui a fare il primo passo per dare vita ad Agrinsieme e nel suo ricordo porteremo avanti il nostro lavoro”. Con queste parole l’attuale coordinatore nazionale di Agrinsieme (l’aggregazione che comprende Cia, Confagricoltura e Alleanza italiana delle cooperative) ricorda la figura di Giuseppe Politi ex presidente della Cia, scomparso nella serata di ieri.

"Lui credeva fermamente nella necessità di unificare la rappresentanza agricola per dare più potere ai produttori, organizzando le filiere in maniera efficace e competitiva - ricorda Guidi -. Di questo obiettivo ne aveva fatto la sua ‘mission’ professionale e di vita. Agrinsieme è stato un traguardo che Politi ha avuto sempre nella mente. Per lui questo processo rappresentava un’esigenza fondamentale per gli agricoltori e per l’agricoltura, quindi, si è mosso in un’ottica ben precisa: quella delle convergenze e dell’azione comune. Non a caso, Politi è stato il primo coordinatore di Agrinsieme fino allo scorso gennaio, quando mi ha passato il testimone. Un primo deciso passo in questo senso fu la grande manifestazione del novembre 2005 a Bologna, dove più sigle sindacali agricole scesero in piazza per reclamare più attenzione nei confronti del settore primario. Lo stesso slogan (“Con l’agricoltura per lo sviluppo del Paese. Insieme per le imprese agricole italiane”) dimostrava che la scelta di Politi aveva chiare finalità: aggregare il mondo agricolo e cooperativo per rafforzare il potere contrattuale del comparto e dare prospettive certe agli agricoltori del nostro Paese".

"Peppino, ovviamente, non si è limitato solo a questo - ha aggiunto Guidi -. Ha tessuto importanti relazioni a livello europeo e internazionale. Attraverso specifici incarichi di responsabilità all’interno del Copa e nella Fipa (Federazione internazionale produttori agricoli poi divenuta Oma- Organizzazione mondiale agricoltori). Soprattutto a livello europeo ha svolto un impegno di spessore e si è battuto con tenacia per tutelare gli interessi degli agricoltori. Nell’ultimo anno, pur colpito dalla malattia, ha offerto il suo contributo decisivo per la costruzione di una riforma della Politica agricola comune (Pac) adeguata ai cambiamenti e alle necessità delle imprese. Non si è fermato davanti alla malattia fino al giorno della sua dipartita. Ha sempre guardato avanti con tenacia e con coraggio. Era un amico sincero, un galantuomo. Agrinsieme esprime commozione e grande vicinanza alla Famiglia del caro Peppino e a tutte le persone a lui vicine”.