Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto legge 91, ovvero il pacchetto #campolibero. Con la firma del Capo dello Stato al decreto con le misure urgenti per l'agricoltura, l'ambiente e la competitività, il pacchetto di misure messo a punto dal ministro Maurizio Martina, è di fatto operativo. In particolare sono molto attese le misure per i giovani che vogliono dedicarsi all'attività agricola, le deduzioni Irap, il credito di imposta e quelle per il rafforzamento dei controlli nella Terra dei fuochi.

"E' molto importante perché introduce elementi di novità con il protagonismo delle giovani generazioni verso questo settore e per un rapporto virtuoso con le imprese", ha sostenuto Martina in una conferenza stampa sui primi 120 giorni di mandato. "Novità assolute - ha spiegato - sono la deduzione Irap e le detrazioni per l'affitto dei terreni al 19% per i giovani coltivatori diretti e imprenditori fino a 35 anni".
Martina ha parlato di "primissimo tempo per l'agricoltura e l'agroalimentare italiano che comunque è al centro della discussione dell'agenda del governo. E' il cuore pulsante delle attività che il governo intende sviluppare per dare opportunità all'Italia".

Le misure sono tutte operative tranne il Registro unico dei controlli che necessita di un decreto attuativo con il ministero dell'Interno.

Il pacchetto #Campolibero contiene oltre alla detrazione per l'affitto dei terreni ai giovani anche gli Incentivi all'assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio di 1/3 della retribuzione lorda.

Inoltre deduzioni Irap con un importo minimo di 3.750 euro ed un massimo di 10.500 euro e deduzione del 50% dei contributi assistenziali e previdenziali per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato di almeno 3 anni e per almeno 150 giornate all'anno.

Sul capitolo semplificazioni si va dall'estensione dell'utilizzo della diffida alle misure per il settore vitivinicolo.

Per le imprese, inoltre, è previsto un credito d'imposta per l'innovazione, sviluppo e nuove reti di impresa al 40% degli investimenti fino a 400 mila euro e credito d'imposta per e-commerce di prodotti agroalimentari al 40% degli investimenti e fino a 50 mila euro.

E, ancora, nel provvedimento figurano il rafforzamento delle azioni per la cosiddetta Terra dei fuochi e le nuove disposizioni per la produzione della mozzarella di bufala campana Dop e per la rilevazione della produzione e la tranciabilità del latte di bufala e dei prodotti trasformati derivanti dall'utilizzo del latte bufalino.

I commenti delle organizzazioni agricole
Finalmente #campolibero è una realtà, che darà una spinta alla modernizzazione dell’agricoltura italiana. Si punta su made in Italy, innovazione di prodotto e di processo, e-commerce e reti d’impresa, riconoscendo un credito d’imposta alle aziende che producono prodotti agroalimentari, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi”. È questo il commento di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari.

"L’approvazione del pacchetto #campolibero rappresenta un buon passo in avanti per lo sviluppo delle campagne dove con la green economy si aprono opportunità per oltre centomila posti di lavoro che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Campolibero accoglie molte proposte sostenute dalla Coldiretti, dalla semplificazione con il registro unico dei controlli al lavoro nei campi, dallo sviluppo delle imprese giovanili alla tutela delle produzioni di qualità anche con l’arrivo di sanzioni per le semine illegali di Ogm.
"Le misure a favore delle nuove generazioni - ha precisato Moncalvorappresentano una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani che desidera fare esperienza di lavoro in campagna per intraprendere con idee innovative o trovare una occupazione lontano dalla città”. 

"Si comincia a porre uno sguardo attento per un ricambio generazionale, che è alla base dell'innovazione, per un'attività non più oppressa dalla burocrazia; per una migliore organizzazione dell'offerta e per la sua penetrazione sui mercati, riducendo sensibilmente le distanze a livello internazionale anche grazie alle moderne tecnologie della comunicazione" ha commentato Copagri. Di strada verso il ruolo che compete al settore ce n'è ancora molta da fare, ma non si può negare un buon inizio. Ora sta al Parlamento tradurre in tempo utile il decreto in legge.