I ministri europei dell’Agricoltura, riunitisi a Bruxelles in occasione del Consiglio straordinario del 7 settembre, hanno trattato numerose questioni. dalla situazione di mercato dei prodotti lattiero-casearialla competitività del settore agro-industriale, dal nuovo database di sorveglianza satellitare per il trasporto degli animali vivi agli Ogm. Ma si è parlato anche di misure di stabilizzazione del mercato dei cereali, di gestione delle quote latte, di semplificazione della Pac, di situazione del mercato dei mangimi, dello stato dei negoziati del Wto dopo il meeting di New Delhi tenutosi ad inizio settembre e della crisi del settore suinicolo.

Ogm
Il Commissario europeo per l'Agricoltura, Mariann Fischer Boel, e alcuni Paesi (Paesi Bassi, Danimarca, Regno Unito, Spagna, Romania e Repubblica Ceca), si sono dichiarati favorevoli all'inserimento di una soglia di tolleranza in caso di contaminazione da Ogm non autorizzati degli alimenti per animali importati. Tre Paesi dell'Ue (Cipro, Austria e Polonia) hanno espresso di preferire l'applicazione del “principio precauzionale”, ovvero la tolleranza zero (blocco dei carichi contaminati da Ogm non omologati dall'Ue). La Commissione è intervenuta sottolineando che l’Ue ha difficoltà a rifornirsi di pannelli di soia destinati all'alimentazione animale. Fischer Boel ha spiegato che dalla metà dello scorso mese di luglio 200.000 tonnellate di soia provenienti dagli Stati Uniti sono state respinte nei porti europei dopo la scoperta di tracce minime di una varietà di mais Ogm. Il Commissario ha messo nuovamente in discussione la tolleranza zero applicata in questo caso.

Quote latte

I ministri di sedici Paesi (Germania e Francia in testa, Austria, Belgio, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia) ritengono che le attuali misure non siano sufficienti per migliorare la situazione cui devono far fronte le aziende agricole. In particolare, questi Paesi chiedono: l'innalzamento temporaneo dei prezzi di intervento; l'incremento delle restituzioni alle esportazioni (burro, latte in polvere e formaggio); il ripristino dell'aiuto finalizzato a inserire il latte scremato e il latte in polvere scremato nell'alimentazione animale; la garanzia che l'esportazione delle scorte di intervento (burro e latte in polvere) avvenga soltanto dopo un aumento significativo dei prezzi; l'avvio di una riflessione sull'opportunità di un programma europeo per l'ammodernamento del settore lattiero-caseario; nuove forme di regolazione finalizzate agarantire che il settore non dipenda soltanto dalle regole di mercato (adeguamento degli strumenti esistenti di gestione del mercato, contratti tra produttori e industriali, etichettatura dell'origine dei prodotti).
 
Dal canto suo, l'Italia non si è allineata con la posizione dei sedici e ha chiesto un aiuto per lo stoccaggio privato del formaggio, nonché aiuti finalizzati alla promozione e un adeguamento delle norme in materia di etichettatura per individuare l'origine dei prodotti (si ricorda che l'Italia produce 11,5 milioni di tonnellate di latte, ma ne importa 8 milioni). Germania, Francia, Austria, Ungheria, Portogallo e Slovacchiahanno esortato a sospendere temporaneamente l'aumento (dell'1%) delle quote latte previsto a partire dal 2010-2011. Al contrario, Regno Unito, Paesi Bassi e Danimarca hanno chiesto di non varare nuove misure di mercato e soprattutto di non occuparsi della politica in materia di quote (innalzamento dell'1% prima della loro eliminazione definitiva nel 2015). La Polonia ha chiesto perché l’Ue, in piena crisi del settore lattierocaseario, non promuova l'utilizzo del latte scremato nell'alimentazione animale. Al fine di preparare le eventuali decisioni del Consiglio del prossimo mese di ottobre, il Comitato speciale agricoltura (Csa) è stato incaricato di esaminare la Relazione del 22 luglio della Commissione europea relativa alla situazione del mercato. (Fonte: ue)

Copa-Cogeca sulla crisi del settore lattiero-caseario
A fronte della drammatica situazione in cui versano i produttori lattiero-caseari europei, Copa-Cogeca (le organizzazioni che rappresentano gli agricoltori e le cooperative europee) invitano i ministri dell'Agricolturadell'Ue a concordare delle misure urgenti per migliorare la difficile situazione di mercato e scongiurare la cessazione delle attività da parte dei produttori Ue. Le due organizzazioni ricordano che è dallo scorso mese di marzo che gli agricoltori europei subiscono gli effetti devastanti della crisi economica che ha colpito
il settore. Il prezzo del latte è recentemente crollato del 40%, raggiungendo lo stesso livello del 1992. Secondo Copa-Cogeca, entro la fine del 2009, se non si farà nulla per riportare l'equilibrio sul mercato del latte, i produttori europei perderanno oltre 10 miliardi di euro. Alla luce di questa drammatica situazione, chiedono al Consiglio dell'Ue di conferire alla Commissione un mandato di applicare integralmente le misure di mercato che includono azioni di sostegno, soprattutto in materia di intervento pubblico e di restituzioni all’esportazione per i prodotti lattiero-caseari, nonché delle misure capaci di stimolare la domanda, come un’estensione dell’iniziativa “Latte nelle scuole”. (Fonte: cc).
 

 

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