Un Piano di fattibilità con la realizzazione di almeno sei grandi impianti a biogas per realizzare l'efficientamento gestionale dei reflui e la denitrificazione. Cia Campania indica la direzione per costruire un ciclo integrato di ottimizzazione energetica collegato alla filiera bufalina campana, così da tirare fuori sostanzialmente la regione dalla procedura d'infrazione 2018/2249 dell'Unione Europea, che mosse rilievi anche alla Campania per la violazione della direttiva nitrati 91/676/Cee, a fronte dei quali Regione Campania rispose raddoppiando le aree vulnerabili ai nitrati di origine agricola: una misura drastica che oggi va inverata in tutte le principali pianure della regione, soprattutto dove insistono gli allevamenti, ma senza distruggere le vocazioni produttive dei territori.


Occorre trasformare la questione reflui "da criticità a valore aggiunto" ha detto a Napoli ieri, 11 luglio 2022, Raffaele Amore, presidente di Cia Campania, l'Organizzazione agricola che ha promosso il dibattito "La filiera bufalina e gli aspetti di ottimizzazione energetica ad essa collegati" nell'ambito del Bufala Fest, la kermesse campana per la valorizzazione dei prodotti della bufala.

 

La proposta è stata lanciata da Cia Campania in singolare coincidenza con la pubblicazione dei bandi del Programma di Sviluppo Rurale della Campania, uno di questi - sulla tipologia d'intervento 4.1.5, forte di 30 milioni di euro - è dedicato proprio alla salvaguardia delle falde acquifere dai nitrati, come riporta oggi AgroNotizie

 

Il presidente Amore e il direttore regionale Mario Grasso hanno accolto al Giardino delle Idee sul lungomare Caracciolo un ricco parterre di relatori, tra questi l'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo, il vicepresidente nazionale della Cia - Agricoltori Italiani, Gennaro Sicolo, il componente della Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, Pasquale Maglione, il direttore generale delle Politiche Internazionali e dell'Unione Europea del Mipaaf, Luigi Polizzi, il presidente della Federazione Internazionale del Latte (Fil-Idf) Piercristiano Brazzale.


"La filiera bufalina attende un lavoro di ammodernamento e come Cia Campania riteniamo necessario un investimento sugli impianti a biogas per tradurre i nitrati in energia, alleggerire i costi supportati dalle aziende, e aprire un nuovo canale di reddito" ha affermato Amore, ricordando anche come "Il comparto oggi vive importanti difficoltà" riferendosi al problema zoonosi, ancora vivo nel Casertano.


La filiera bufalina secondo il presidente Amore: "deve guidare la transizione energetica e applicare la politica della sostenibilità ambientale, nell'ottica dell'economia circolare".

 

"Per questo - ha aggiunto - abbiamo indicato alla Regione Campania e al Mipaaf la necessità di intercettare fondi utili a investire su un Piano regionale di costruzione e gestione degli impianti a biogas. Per assicurare quindi la gestione dei reflui, e la denitrificazione, per risolvere il problema sollevato dalle aziende"


La proposta lanciata da Cia Campania ha trovato il sostegno dell'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo, che ha confermato l'impegno della Regione e del governatore Vincenzo De Luca per l'innovazione del comparto, con il recupero di fondi aggiuntivi a quelli previsti dal Psr.


Il riconoscimento del valore della filiera bufalina in Campania è stato sottolineato anche da Pasquale Maglione, componente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, che ha proposto di estendere l'areale della Dop Mozzarella di Bufala Campana anche alle province di Avellino e Benevento


A conclusione dell'incontro è apparso chiaro una volta per tutte che l'appostamento pur importante di 30 milioni, pari a 60 milioni di euro di investimenti sul Psr Campania non basta per rendere gli allevamenti bufalini compatibili con l'ambiente e che per poter realizzare gli interventi proposti, è necessaria una pianificazione politica che investa il Mipaaf.

 

Anche perché, come noto, sulla provincia di Salerno si è mossa Confagricoltura, con due contratti di filiera ad hoc: dovrebbe a questo punto toccare al Ministero coordinare gli interventi.