Gli allevatori di bovini delle zone considerate non indenni dalla tubercolosi della Sardegna possono riprendere la movimentazione dei capi dentro e fuori dall'isola dopo una settimana di stop. Lo ha annunciato ieri l'assessore della Sanità della Regione autonoma della Sardegna, Mario Nieddu, che, ieri mattina, ha comunicato alle Assl il nuovo provvedimento del ministero della Salute che, di fatto, ha segnato un passo indietro rispetto alle restrizioni sancite solo pochi giorni fa.

Il blocco era arrivato con l'interpretazione di Roma del regolamento comunitario in seguito a un quesito sollevato dalla Regione Campania sul tema della brucellosi che ha bloccato la movimentazione dei capi nelle province non indenni. Un'interpretazione sicuramente valida per la Campania che il ministero aveva esteso però anche alle zone non indenni da tubercolosi, prevedendo la movimentazione dei capi solo davanti alla contemporanea presenza di tre requisiti: provenienza del bovino da zona indennecapo testato nei trenta giorni antecedenti allo spostamento, età superiore ai 42 giorni.

"Un errore da parte dei tecnici del ministero, che ha destato grande preoccupazione negli operatori del settore", dichiara l'assessore regionale della Sanità Nieddu. "Siamo intervenuti tempestivamente per fare chiarezza. Il regolamento comunitario - precisa l'esponente della Giunta Solinas - prevede che la movimentazione dei capi possa essere consentita anche con il soddisfacimento di una sola delle condizioni indicate. Abbiamo avviato l'interlocuzione con Roma e prodotto una relazione dettagliata che non ha lasciato margine di dubbio".

"L'immediato cambio di rotta da parte del ministero - aggiunge Nieddu - che ha riportato le prescrizioni a quanto previsto precedentemente, ne è la prova. Abbiamo ottenuto un risultato importante, che garantisce ai tanti operatori della nostra isola di poter continuare a lavorare serenamente, nella certezza delle regole".