Non è solamente per i 980 animali fra bovini da latte, bovini da carne, conigli, ovicaprini che l'edizione 2018 di Fieragricola ha onorato la cadenza dei 120 anni dalla nascita. E' stata la proiezione al futuro che ha saputo rispondere ai bisogni degli allevatori in questa fase in cui è bene riflettere, prima di produrre.
I numeri della manifestazione internazionale, archiviata la sua 113esima edizione, raccontano di oltre 130mila visitatori, con il 15% esteri e un primato che consolida Fieragricola di Verona fra le più importanti rassegne europee dedicate trasversalmente al sistema agricolo.

Lo spunto in più, quest'anno, è arrivato dall'approccio spinto all'agricoltura digitale, al 4.0, grazie alle politiche nazionali e ai Programmi di sviluppo rurale, ma anche a un ritorno all'etica delle produzioni. Il futuro sarà un binomio infatti di innovazione e attenzione alla sostenibilità, sia essa economica, ambientale e sociale.

Ecco che a vincere sono i robot di mungitura e tutti quei sistemi che alleggeriscono la vita in stalle. Per la prima volta l'allevatore può pensare di più a se stesso e alla famiglia, senza per questo perdere di vista le produzioni in allevamento. Sempre più a portata di smartphone, in grado di raccogliere, monitorare ed elaborare una quantità immensa di dati e metterla a disposizione del sistema, anche da remoto.

Ma non ci sono solo i robot a Fieragricola. C'è anche la realtà virtuale. E' quella "apparecchiata" allo stand del Consorzio agrario del Nordest e Calv Alimenta. Un visore 3D permette infatti di entrare nel rumine, il pre-stomaco del bovino, per osservare attraverso la realtà aumentata come gli ingredienti di un nuovo mangime interagiscono con i batteri responsabili della digestione dell'animale.

L'innovazione alla rassegna internazionale dell'agricoltura di Verona è presente anche con MooMonitor+. Un collare per la vacca, in grado di effettuare 36 misurazioni al secondo attraverso un accelerometro, registrando calori, ruminazioni, tempi impiegati per mangiare e riposare. Ogni giorno vengono raccolti 3 milioni di dati, salvati incloud su un server della ditta produttrice irlandese, Dairy master, che vengono elaborati ogni quindici minuti. Ogni anomalia è segnalata in tempo reale all'allevatore sullo smartphone, grazie ad una app specifica.

A spingere sull'acceleratore dell'innovazione non ci sono solamente i finanziamenti pubblici legati all'innovazione, ma anche, come spiega Claudio Destro, vicepresidente dell'Associazione italiana allevatori (Aia), "le richieste dei consumatori, particolarmente attenti a tematiche come il benessere animale, la sostenibilità ambientale, l'uso consapevole del farmaco e la sicurezza alimentare. Qui si inserisce il ruolo di Aia, che deve aiutare gli allevatori in tale percorso e allo stesso tempo deve rassicurare i consumatori sulle attività che si fanno negli allevamenti".
In questa linea si muoverà anche la riorganizzazione del sistema Aia, illustrata a Verona dal presidente Roberto Nocentini.
 

Benessere animale scientifico

La questione del benessere animale è stato uno dei temi al centro del Milk Day di Fieragricola, che ha affrontato, con Luigi Bertocchi, responsabile del Centro di referenza nazionale sull'Animal welfare dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna. "Il benessere animale è un concetto dinamico e uno stato biologico che si valuta su parametri scientifici - ha spiegato -. Le stalle che sono interessate a migliorare i propri parametri possono richiedere una valutazione all'Istituto zooprofilattico, attraverso il nostro sito internet e i nostri valutatori".

I produttori cercano di ottimizzare i costi di produzione in stalla e il robot di mungitura sembra essere una risposta efficace. Ne è convinto Tiziano Ganz, direttore vendite DeLaval Italia"Mai abbiamo installato così tanti robot di mungitura come lo scorso anno e saremmo contenti di ripetere lo stesso successo anche nel 2018 - ha affermato -. L'installazione di queste apparecchiature in stalle permette anche di eliminare i costi della manodopera ed è la ragione per cui la robotica sta avendo successo, oltre alla possibilità di verificare lo stato di salute della mandria e i livelli produttivi in tempo reale".
 

La suinicoltura al centro del dibattito

A Fieragricola si è parlato anche di suinicoltura, che rilancia il dialogo di filiera e guarda alla Spagna come modello vincente. "La Spagna ha saputo organizzare la propria filiera produttiva scommettendo su produzioni di qualità e puntando molto sull'internazionalizzazione, che è la strada che anche l'Italia dovrebbe imboccare", ha detto Lorenzo Fontanesi, vicepresidente di Opas, l'Organizzazione di prodotto degli allevatori suini, realtà che valorizza insieme a Unapros circa il 15% della produzione nazionale di maiali.

Il 2017, dal punto di vista economico, è stato soddisfacente. "Gli allevatori di suini hanno chiuso un'annata positiva, per la ripresa dei listini, ma non devono abbassare la guardia e smettere di pensare al futuro del settore, anche perché c'è un deficit strutturale della produzione suinicola di 1 miliardo di euro. Bisogna aumentare la produzione, per soddisfare le richieste di mercato, valorizzando le Dop e investendo sull'export - ha dichiarato Guglielmo Golinelli, allevatore modenese e componente dell'Osservatorio europeo della carne suina -. Servono nuove strategie di aggregazione e valorizzazione dell'offerta e vanno introdotte innovazioni mirate alla competitività".

Dal direttore di Assica, l'Associazione italiana degli industriali delle carni suine, Davide Calderone, è arrivato l'appello a collaborare sul versante della sanità. "Siamo in una situazione economica favorevole - ha sostenuto - ma dobbiamo collaborare per debellare quelle malattie veterinarie che ci impediscono di esportare. Entro l'anno, però, dovremmo poter ottenere l'accreditamento per l'export in Cina. La suinicoltura in Spagna ha svoltato dopo l'apertura del mercato cinese".

Questo articolo fa parte delle collezioni: