L'Efsa ha pubblicato un'analisi preliminare degli scenari potenziali riguardanti le modalità con cui il nuovo virus, denominato "virus di Schmallenberg", potrebbe diffondersi tra gli animali nei prossimi mesi. La relazione, che è stato discussa in seno al Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale (Scofcah) il 7 febbraio scorso, fornirà elementi utili alla Commissione europea e agli Stati membri dell'Ue in merito alla situazione attuale e quella possibile in futuro nell'Unione europea.

 
La relazione sottolinea la necessità di disporre di ulteriori dati per monitorare la presenza di questo virus di recente segnalazione e fornisce le specifiche tecniche per la relativa raccolta di dati in tutti gli Stati membri.
 
L'analisi conclude che il numero di vettori e la temperatura hanno un impatto sull'eventuale diffusione del virus all'interno di una popolazione animale suscettibile. Vi è tuttavia carenza di dati su molti aspetti, ad esempio su quanto sia probabile che gli animali divengano immuni. Ciò è un elemento importante perché la conoscenza scientifica dei virus imparentati indica che gli animali sono in grado di sviluppare una forte immunità dopo l'esposizione al virus,il che ha un influsso sul modo in cui il virus può diffondersi in futuro.
 
Per valutare l'impatto del virus a livello di Unione europea e la sua possibile diffusione ulteriore, occorrono dati di sorveglianza provenienti da tutti gli Stati membri dell'Ue. Sulla base della sua esperienza nella valutazione dei rischi connessi ad altre malattie a trasmissione animale e vettoriale, come la febbre catarrale, l'Efsa collaborerà con gli Stati membri per garantire che i dati epidemiologici raccolti nei prossimi mesi offrano una panoramica della situazione in Europa. Nel corso dell'intero processo l'Efsa condividerà periodicamente le relazioni sullo stato e l'analisi dei dati raccolti.