L'Europa non applica limitazioni commerciali in relazione al virus di Schmallenberg e non ritiene giustificabile l'adozione di misure restrittive all'esportazione di ruminanti e prodotti derivati.

Un documento della Commissione europea affronta i riflessi commerciali della circolazione del virus, sconosciuto prima dei casi riferiti da Germania, Olanda, Belgio e Stati Uniti da novembre a gennaio. Le infezioni e le malattie causate dal virus non sono incluse dell'elenco delle malattie soggette a notifica internazionale secondo quanto definito dall'Oie.

Gli Stati membri colpiti, tuttavia, hanno comunicato all'Oie quanto registrato nei loro territori secondo quanto previsto per le malattie emergenti. In ogni caso i dati disponibili non suggeriscono l'adozione di misure particolari, pertanto l'Unione europea non sta applicando restrizioni commerciali nei riguardi di animali vivi e prodotti derivati, non giudicati a rischio di trasmissione del virus.

L'Unione europea si impegna a mantenere informati i Paesi Terzi sull'evoluzione del problema. Il ministero della Salute italiano ha raccomandato la segnalazione di ogni caso sospetto.