In ritardo, sostengono gli orticoltori, ma sempre efficace la prima brina sui radicchi veneti. Le coltivazioni dell’ortaggio prestigioso sono state baciate dal gelo della notte scorsam dopo che le temperature di ottobre e novembre hanno superato di 2-3 gradi le medie come non succedeva negli ultimi trenta anni.

Il repentino calo di circa 6 gradi favorisce in particolar modo la produzione del Radicchio rosso tardivo di Treviso che, secondo gli imprenditori agricoli, sarà più croccante, dolce e avrà un gradevole colore rosso scarlatto.
Ma se certe verdure cercano il freddo, le altre vogliono ancora il caldo: si ricorre quindi al riscaldamento prolungato nelle serre  per piante e fiori alimentate a gasolio.

Coldiretti ricorda che non è stato ancora emanato il decreto di attuazione della norma contenuta  nel “Decreto del Fare” che rende applicabile l’agevolazione sul gasolio con il taglio dell’accisa.
"A rischio - sottolinea la Coldiretti – c’è un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy che serve il mercato nazionale ed alimenta anche un consistente flusso di esportazioni".

Complessivamente il settore florovivaistico contribuisce con un fatturato di oltre 3 miliardi ad oltre il 6 per cento del totale alla produzione agricola nazionale. Il saldo attivo nella bilancia import/export - conclude la Coldiretti - è stato pari a oltre 160 milioni di euro nel 2012 ed è importante garantire la competitività del sistema per agganciare la ripresa economica, già partita in altri Paesi.