Quadro meteorologico ancora molto dinamico sull'Italia, anche se avvertiremo un lieve miglioramento dettato dai marginali effetti dell'anticiclone subtropicale. Ancora non pervenuta però l'alta pressione, quella in grado di condizionare sensibilmente il contesto italiano, la quale continuerà invece a mantenersi sbilanciata verso Nord.

 

Analisi e previsione

Come accennato l'instabilità verrà in parte domata da una maggiore influenza dell'anticiclone africano, anche se non saranno comunque esclusi locali temporali, ma intervallati da maggiori spazi soleggiati. La fenomenologia sarà dunque maggiormente confinata sui rilievi con al più rapidi sconfinamenti sulle aree limitrofe della Val Padana.

Tale contesto ci accompagnerà per qualche giorno garantendo anche un incremento dei valori termici i quali potrebbero spingersi anche localmente oltre i 30 gradi; l'ascesa avrà però un rovescio della medaglia, perché i pochi temporali rimasti sul Paese potranno usufruire della maggior energia presente risultando talvolta intensi, accompagnati da forti colpi di vento e grandine di grosse dimensioni.

 

Riassumendo quindi, i giorni che ci accompagneranno verso il fine settimana si presenteranno ampiamente soleggiati, specie al mattino ed in serata, a parte limitati annuvolamenti più compatti in transito all'estremo Sud. Nel corso delle ore più calde si registreranno i classici temporali di calore sui rilievi alpini, prealpini e della dorsale appenninica, ma senza escludere anche possibili coinvolgimenti delle aree di pianura limitrofe a Nord del Po.

 

Weekend estivo, ma con alcuni disturbi

Secondo gli ultimi aggiornamenti dai centri previsionali, ci attende un fine settimana dal carattere nel complesso estivo, sempre accompagnato comunque da dei disturbi che potranno fiorire dalla palude barica che ancora condiziona l'areale del Mediterraneo. Il territorio si ritroverà difatti in una zona di convergenza, ove le più fresche correnti instabili in discesa dal Nord Europa si scontreranno con i primi respiri caldi in risalita dall'Africa.

 

Pertanto la giornata di sabato 10 giugno verrà caratterizzata da due contesti diametralmente opposti: il primo vedrà le calde correnti africane dominare sulle regioni del Centro Sud, alle prese con massime fin verso i 33-34°C specie sulla Sicilia, il secondo invece contraddistinguerà il Nord con i flussi subtropicali che andranno ad esaltare la genesi di violenti fenomeni diurni. Particolare attenzione per la tanta energia presente soprattutto rappresentata dall'umidità e dal calore nei bassi strati dell'atmosfera, elementi ideali per lo sviluppo di cluster temporaleschi in grado di scatenare durante le ore pomeridiane nubifragi tra Alpi e Appennini.

 

Poche le novità per domenica 11 giugno quando il quadro meteorologico proseguirà sulla falsa riga dei giorni precedenti. Dopo una mattinata sostanzialmente stabile torneranno in auge a metà giornata i temporali, a tratti molto forti, specie sulle regioni nordoccidentali e lungo la dorsale appenninica centromeridionale. Graduale ulteriore ascesa termica ove splenderà indisturbato il sole, con la colonnina di mercurio che si spingerà facilmente oltre i 30°C al Centro Sud e sulle due Isole Maggiori.

 

Prossima settimana: situazione esplosiva per l'Italia

Da lunedì 12 giugno tornerà il rischio di temporali diffusi soprattutto al Settentrione, questo grazie alle maggiori infiltrazioni instabili più fredde in quota che movimenteranno l'atmosfera. Forti contrasti termici riproporranno eventi meteo estremi accompagnati spesso da colpi di vento e grandine di grosse dimensioni nel corso delle ore diurne, più probabili su Piemonte, Lombardia e Veneto.

 

Si tratterà solo di un assaggio, perché nei giorni successivi è in vista un'altra parentesi molto perturbata per l'Italia. Difatti un vortice depressionario ora al largo delle coste Iberiche potrebbe elevarsi verso le Isole Britanniche sospingendo nel bacino del Mediterraneo masse d'aria fresche ed instabili tra le giornate di martedì 13 e mercoledì 14 giugno, le quali andranno ad alimentare una blanda area depressionaria presente nei pressi delle coste africane settentrionali. La successiva accreditata evoluzione in sede tirrenica della depressione attiverebbe un pericoloso ciclone proprio sui nostri mari.

La circolazione antioraria delle correnti attorno al minimo aspirerà dai quadranti meridionali correnti caldo umide dall'Africa: nonostante non si prevedono al momento valori depressionari di rilievo, la quantità di energia potenziale in gioco potrebbe comunque essere in grado di alimentare sistemi temporaleschi imponenti.

 

Torna quindi il rischio di eventi atmosferici estremi come nubifragi con locali flash flood, ovvero alluvioni lampo, che solitamente si concretizzano per l'insistenza dei temporali in aree ristrette di territorio. Maggiormente esposte con questo tipo di configurazione saranno soprattutto le zone adiacenti ai rilievi, dove non saranno esclusi fino a 200 millimetri di pioggia nell'arco di poche ore, l'equivalente di un quantitativo atteso in oltre 2 mesi.

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