Si getterà luce sul problema Varroa, malattia parassitaria dell'ape causata da un piccolo acaro che da alcuni anni attanaglia gli apicoltori di tutto il mondo, e si anticiperanno i primi risultati delle sperimentazioni avviate nel 2009 dal Centro Trasferimento Tecnologico dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige.

Lunedì 11 aprile, alle ore 20, nella sede di Vigalzano, oltre ai tecnologi di San Michele e ai veterinari dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, interverrà anche uno dei massimi esperti europei di malattie delle api, Franco Muttinelli del Centro di referenza nazionale per l'apicoltura presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie che illustrerà le tecniche apistiche ed i prodotti consentiti dalla legge per il controllo della Varroa. 

L'incontro è aperto a tutti gli apicoltori, alle rispettive associazioni e a quanti sono interessati alle problematiche di questo settore.

"Uno dei più gravi problemi per l'apicoltura moderna è senz'altro quello della Varroasi, una patologia delle api provocata dall'acaro Varroa destructor –spiega Paolo FontanaLa maggior parte delle ricerche deriva da aree molto produttive dal punto di vista apistico e per questo mancano alcune informazioni di base relativamente ad aree montane".

La Fondazione Edmund Mach ha condotto due sperimentazioni, una con lo scopo di valutare il grado di infestazione di Varroa in alveari di api di razze diverse (Ape carnica e Ape ligustica) e posizionati a quote diverse (500 e 1000 m di altitudine), la seconda per valutare l'efficacia di tre sostanze, applicate in due momenti diversi della stagione, con o senza l'ingabbiamento della regina.

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