La prima relazione, svolta da Alessando Capella di Sipcam, ha evidenziato le principali 'Problematiche fitosanitarie e difesa del melone da patogeni fungini, fitofagi e nematodi'.
In particolare, Sipcam dispone di ben 27 preparati registrati sul melone per difesa e diserbo della coltura e diversi preparati sono stati sperimentati e messi a punto.
La relazione ha preso in esame i principali funghi che attaccano sia la parte aerea del melone (peronospora, oidio, cancro gommoso, cercosporiosi, alternaria e muffa grigia), sia quelli che attaccano la parte radicale (marciumi dei semenzai, marciume radicale, sclerotinia, marciume radicale o collasso, tracheofusariosi e tracheoverticillosi) proponendo per ognuno anche le tecniche per la prevenzione e i preparati per la cura.

Tra gli insetti il melone viene attaccato nell'apparato aereo da minatori fogliari, pulce, nottue fogliari, afidi, tripidi, acari mentre le radici sono attaccate da elateridi o ferretti, la mosca e le nottue.
Anche in questo caso sono state prese in considerazioni le migliori tecniche di prevenzione e difesa.
Per quanto riguarda i nematodi del genere Meloidogyne, Sipcam sta sperimentando un preparato specifico a base di azadiractina che, a 50/60 grammi di sostanza attiva per ettaro, risulta in grado di interferire sulle uova presenti all'interno delle femmine adulte e sulle larve di seconda eta, con effetto nematostatico.

La seconda relazione è stata svolta da Andrea Campus con la presentazione delle varieta di melone selezionata e commercializzate da parte di Enza Zaden di Tarquinia
Le principali varietà sono Eminenza F1 (vareità tecnica, naturalmente precoce, pianta forte e robusta e di ottimo sapore), Majus F1 (varietà adatta per trapianti precoci, da innestare, con facile allegazione e uniformità), Tirreno F1 (varietà da trapiantare presto per raccogliere fino a stagione avanzata) e Magnificenza F1 (varietà medio precoce, sana, equilibrata, facile da coltivare e buona conservabilità, con ottimo gusto e a concentrazione di maturazione).

L’incontro è terminato con la relazione di Gaetano Caliendo, consulente tecnico per la concimazione, che ha evidenziato come il melone sia una coltura poco esigente in fatto di fosforo (asporta circa 13,5 kg per ettaro), mentre necessita maggiormente di potassio (ne asporta 134 kg per ettaro) e azoto (110 Kg per ettaro concentrati in particolare nei frutti – 80%).
Tra i microelementi quello più importante è risultato il ferro, asportato in ragione di 0,7 kg per ettaro).
Il rapporto N:P:K è di 1:0,12:1,27.