Clorifilla, preziosa alleata non solo delle piante ma anche dell’Uomo che se ne nutre. Stimolare la fotosintesi clorofilliana, infatti, permette alle piante di produrre non solo più carboidrati, ma anche di posizionarsi su livelli superiori di performance in generale. Ciò comporta maggiori resistenze a malattie, stress termini o idrici. Pure concorre ad aumentare la captazione di anidride carbonica dall’aria, contrastando quindi l’effetto serra in modo più efficace rispetto a piante per così dire meno dotate.

I ricercatori dell’Università dell’Arkansas, negli Stati Uniti, hanno scoperto che stimolando la fotosintesi si può aumentare la produzione di riso fino al 30 per cento. Andrew Pereira e il suo gruppo di ricerca hanno esaminato una proteina capace di agire come un vero e proprio interruttore nell’attivazione di alcuni geni del riso che possono migliorare l'attività fotosintetica della coltura.
 
La proteina, battezzata Hyr, acronimo di riso ad alto rendimento, se opportunamente gestita potrebbe permettere alla coltura di sopravvivere a stress biotici o abiotici, quindi crescere più vigorosamente e in ultima analisi aumentare la produttività. Ovviamente, la coltura deve essere adeguatamente supportata da cure agronomiche corrette, altrimenti il semplice stimolo a mantenere alti i livelli fotosintetici non porterebbe a grandi miglioramenti produttivi.
 
La palla, o meglio, il riso, dovrà quindi passare agli agronomi, al fine di massimizzare i benefici delle nuove varietà che potrebbero nascere da questa scoperta. Anche perché sul riso si basa l'alimentazione di circa metà dell'attuale popolazione mondiale.
 
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