"Grande è la confusione sotto il cielo. Quindi la situazione è eccellente". Così diceva Mao Tse-tung poc'anzi la sua rivoluzione.

In questi giorni più leggiamo più ci rendiamo conto che la confusione in merito alla comprensione dell'agricoltura è veramente grande. Ora bisogna stabilire se e per chi la situazione è eccellente. Noi ci auguriamo sempre che si propongano tempi favorevoli per chi l'agricoltura la fa (ovvero per chi lavora) e, in particolare, per i piccoli agricoltori. Questi sono sempre meno remunerati, sempre più esposti all'indebitamento e sempre poco supportati da chi stenta a riconoscergli una funzione che invece è fondamentale.

 

Noi cerchiamo di non dimenticare mai la funzione fondamentale della piccola proprietà: agricoltori che producono quelle eccellenze che ci rendono famosi nel mondo e mantengono il territorio, soprattutto nelle aree più svantaggiate dal punto di vista economico e idrogeologico. Analizzando la situazione attuale spesso ci viene a mente la necessità di una seconda Riforma Fondiaria - o perlomeno di azioni incisive che possano rivitalizzare il tessuto agricolo del Paese.

 

Vogliamo allora segnalare un esempio interessante che ci arriva dalla Francia: si tratta delle Associazioni Fondiarie (Asfo), che da qualche anno hanno cominciato a muovere i primi passi anche in tre regioni italiane (Piemonte, Lombardia e Friuli). Le Asfo permettono a privati (e/o a enti pubblici, per esempio Comuni) di valorizzare dei terreni altrimenti incolti e abbandonati attraverso la gestione associata.

Ogni associato aderisce su base volontaria e conserva la piena proprietà dei beni che non sono usucapibili. L'associazione non ha scopo di lucro, i terreni possono essere dati in affitto (per esempio a soci) e il ricavato può venire utilizzato per la manutenzione. Qualche anno fa visitammo l'associazione Terre de Liens in Francia che oggi gestisce 10mila ettari e rimanemmo sbalorditi.

 

Ecco: in Francia le Asfo sono legge nazionale da tempo, in Italia no. Iniziamo a fare un poco di ordine.