Le produzioni olivicolo olearie Dop e Igp hanno più di una carta da giocare sul tavolo della nuova Pac, Politica Agricola Comune, a cominciare dai contributi accoppiati ad ettaro, passando per gli ecoschemi e i finanziamenti dei piani operativi delle organizzazioni di produttori, ma bisogna iniziare a scommettere sulle giovani leve, prima che scappino da territori che sarebbero così destinati all'abbandono.

È quanto emerso durante il convegno "Tutela e valorizzazione di un patrimonio storico e culturale delle produzioni olivicole aurunche" tenutosi sabato 17 dicembre 2022 a Sessa Aurunca (Caserta), nello storico Salone dei Quadri del Castello Ducale, nell'ambito dell'evento su agricoltura ed enogastronomia del territorio aurunco Suessa Felix.

 

L'incontro è stato promosso da Confagricoltura Caserta in collaborazione con Città di Sessa Aurunca, Regione Campania, Provincia di Caserta, l'Associazione Città dell'Olio e il Consorzio di Tutela dell'Olio Extravergine di Oliva Terre Aurunche Dop.

 

Il tema dell'olivicoltura eroica

Ad aprire i lavori il sindaco della città di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio, che nel porgere il saluto dell'Amministrazione comunale ha sottolineato i rischi derivanti dal progressivo abbandono della coltura dell'olivo per scarsa redditività legata alla eccessiva frammentazione del patrimonio olivetato, specie nelle aree più impervie, dove la presenza di esemplari secolari è al tempo stesso bene paesaggistico, insostituibile presidio ambientale e possibilità di riscatto economico e sociale del territorio.

 

Mino Pignata, consigliere nazionale e coordinatore regionale per la Campania dell'Associazione Città dell'Olio, ha invece ricordato il ruolo del sodalizio nell'affiancare le città con importanti produzioni olearie al fine di esaltarne la tipicità mediante opportune campagne di valorizzazione delle Dop.

 

Antonio Capuano, vicepresidente Consorzio Olio Dop Terre Aurunche - che si produce con la tipica cultivar locale detta "Sessana" ha invece ribadito l'esigenza di aumentare il livello di consapevolezza dei singoli imprenditori olivicoli e le possibilità di finanziamento del prodotto a denominazione rispetto alle prospettive di sviluppo del settore, visto che oggi, a fronte di 6mila ettari di oliveti designati nella denominazione, solo 7 sono le imprese aderenti al Consorzio.

 

Giorgio Magliocca, presidente della Provincia di Caserta, ha ribadito l'impegno dell'Ente locale a promuovere i prodotti olivicoli e agroalimentari a denominazione del vasto e variegato territorio provinciale.

 

Nicola Caputo, assessore all'Agricoltura della Regione Campania, ha ribadito l'esigenza per il settore olio di costruire una filiera efficace ed efficiente, a partire dall'imminente Igp Olio Campania e anche con l'aiuto del prossimo Psr, per costruire un percorso finalizzato a rendere realmente redditizie le aziende, pur in un contesto di mercato non sempre facile. Per combattere l'eccessiva frammentazione valida anche la Misura 4.2.2, che cofinanzia alle aziende agricole impianti di trasformazione della materia prima in olio.

 

Le relazioni

Palma Esposito, responsabile nazionale Vino e Olio di Confagricoltura, ha relazionato sul tema "L'olivicoltura di qualità tra nuove politiche e la valorizzazione del Dop", ponendo l'accento sulla nuova Pac.

 

In particolare ha messo in rilievo come l'aiuto accoppiato ad ettaro sarà legato alla dimostrazione da parte del produttore olivicolo della effettiva destinazione delle olive per la produzione di oli Dop o Igp. Un incentivo stimato in circa 117 euro ad ettaro ed un'opportunità da sfruttare, unitamente agli ecoschemi dai quali è possibile trarre intorno ai 220 euro ad ettaro nel caso di tutela di superfici olivetate di importanza paesaggistica e storica, a patto che siano presenti almeno 60 piante ad ettaro e che vengano rispettati gli impegni relativi alla potatura biennale e al divieto di bruciatura dei resti sul luogo del taglio.

 

La responsabile nazionale del Settore Olivicolo di Confagricoltura ha poi illustrato l'ecoschema legato all'inerbimento - circa 120 euro ad ettaro - e quello dedicato invece alla semina di colture a perdere di interesse apistico (250 euro ad ettaro), non applicabili in contemporanea.

 

Palma Esposito ha infine ricordato come con la nuova Pac i piani operativi delle organizzazioni di produttori saranno cofinanziati in relazione al valore della produzione commercializzata delle Op.

 

Marco Ciofo, responsabile nazionale Ufficio Organizzazioni dei Produttori di Confagricoltura, con la relazione "Promozione e vantaggi della organizzazione economica" ha essenzialmente spiegato la gamma di opportunità derivanti dalla costituzione o dall'adesione alle Op da parte degli agricoltori: unico vero strumento per iniziare a superare la frammentazione della produzione agricola e capace di generare economie di scala tali da rendere competitive le aziende agricole. Successivo passaggio quello del riconoscimento delle Op, in vista della realizzazione dei piani operativi.

 

Infine, Paolo Mariani - presidente di Fooi ed Assofrantoi nonché direttore di Op Confoliva ha descritto "L'esperienza di Op Confoliva" esortando i giovani ad essere parte del cambiamento di prospettiva, di farsi promotori dell'aggregazione tra produttori e del marketing territoriale e di prodotto necessario alla promozione di oli di assoluta qualità. Mariani si è reso disponibile a sviluppare successivi momenti di animazione territoriale in collaborazione con l'Istituto di Istruzione Superiore Taddeo da Sessa di Sessa Aurunca, con sezioni di Istituto Tecnico Agrario e Liceo Linguistico.

 

Al termine dell'incontro, il consigliere di Città dell'Olio Mino Pignata ha consegnato al sindaco di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio la bandiera dell'Associazione.