La Commissione Politiche Agricole del 10 e 13 giugno 2022 nel raggiungere un accordo tra regioni e Mipaaf sulla ripartizione delle risorse del secondo pilastro della Pac, sul quale il 21 giugno scorso la Conferenza Stato Regioni ha dato il via libera definitivo, ha definito anche le risorse da destinare complessivamente alla gestione del rischio nel periodo di programmazione 2023-2027: ben 16,1 miliardi di euro, tra fondi europei e nazionali, su programmi regionali e nazionali. 

 

Questo tema è stato al centro dell'Assemblea generale dell'Asnacodi Italia, Associazione tra i Consorzi di Difesa Italiani, tenutasi recentemente a Roma, e che ha visto la presenza di rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole, di Agea, di Ismea, di Ania, delle organizzazioni professionali e dei principali portatori di interesse del mondo agricolo.

 

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"L'accordo della Commissione Politiche Agricole del 10 e 13 giugno 2022 prevede di destinare 12,96 miliardi all'attuazione degli interventi regionali e 3,14 miliardi degli interventi nazionali. Nella programmazione 2023-2027 si conferma per la gestione rischio un importo pari ad oltre 3 miliardi di euro di risorse Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, oltre al 3% di prelievo automatico per ulteriori 544 milioni di euro", spiega in un comunicato Asnacodi. 


Si tratta di "Un plafond quasi doppio rispetto alla programmazione precedente. Un eccellente risultato, che testimonia l'importanza che ha per l'Unione europea la gestione del rischio in agricoltura" ha detto Albano Agabiti, presidente Asnacodi Italia.

 

"Con la prossima programmazione tutte le imprese agricole del Paese saranno coinvolte in un percorso di conoscenza e di utilizzo degli strumenti di gestione del rischiospiega la nota Asnacodi Italia, che inoltre precisa: "Gli strumenti di gestione del rischio nel periodo di programmazione 2023-2027 vengono decisamente potenziati: al sistema assicurativo agevolato viene affiancato il nuovo Fondo di Mutualizzazione Nazionale, cofinanziato con fondi europei a copertura dei rischi catastrofali, quali siccità, gelo, alluvioni, il cosiddetto Fondo Agricat".

 

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"Un nuovo approccio che ci permetterà di sviluppare soluzioni innovative al servizio degli agricoltori anche grazie al supporto delle nuove tecnologie, strumenti imprescindibili per favorire l'innovazione", ha detto Andrea Berti, direttore di Asnacodi italia. 


Il nuovo Fondo Agricat sarà composto da due quote, una privata (imprese agricole), l'altra essenzialmente di natura pubblica:

 

la quota a carico degli agricoltori (30%) sarà finanziata con un prelievo del 3% dai pagamenti diretti, sfruttando così tutto il massimale previsto dall'articolo 19 del Regolamento Ue 2021/2115; 

 

la quota pubblica (70%) sarà finanziata nell'ambito della programmazione dello sviluppo rurale 2023-2027 attraverso l'articolo 76 del Regolamento Ue 2021/2115.

 

Complessivamente il settore potrà contare - come pure recentemente anticipato dal ministro Stefano Patuanelli - su quasi 700 milioni di euro all'anno per la parziale copertura dei costi degli strumenti di gestione del rischio.

 

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"Sarà importante favorire una contaminazione tra pubblico e privato e rendere consapevoli le imprese dei nuovi e crescenti rischi, accompagnandole in un percorso di risk management che consenta un necessario approccio di adattamento al nuovo contesto climatico con azioni di prevenzione e protezione delle colture" si sottolinea nella nota di Asnacodi Italia.

 

Decisivo sarà il "forte utilizzo delle soluzioni tecnologiche che consentono di semplificare la percezione e gli oneri complessivi all'adesione delle soluzioni sempre più complesse e complete delle misure di gestione del rischio" conclude Asnacodi italia.