In Occidente si è diffusa soprattutto nella seconda metà degli anni Settanta del '900, ma l'acquaponica affonda le radici nella storia. L'idea di utilizzare la stessa acqua per allevare i pesci e fertilizzare le piante esiste infatti da millenni, a partire dall'epoca dei Babilonesi, con i loro "Giardini pensili", per proseguire con le cosiddette "Risaie con cornice" dei Cinesi e i "Giardini galleggianti" realizzati dagli Aztechi.

Il denominatore comune di tutti questi modelli è la possibilità di coltivare vegetali nell'acqua. Un metodo decisamente interessante, in particolare oggi, alla luce dell'esigenza di sfamare una popolazione mondiale in costante crescita e di aumentare, quindi, la produzione agricola tenendo conto delle strategie di contenimento dei costi e della limitatezza di alcune importanti risorse naturali. Come il suolo, sostituito qui da un altro substrato, o sostegno, e l'acqua, il cui consumo in questo originale sistema produttivo è estremamente ridotto, pari a 1/10 della quantità generalmente necessaria per l'irrigazione delle colture tradizionali in suolo. Grazie anche alla facilità di realizzazione ed all'altissima produttività, questa tecnica sta registrando una sempre maggiore diffusione.


Come funziona l'acquaponica

Tale metodo di produzione di cibo è basato sull'integrazione dell'allevamento e della coltura di almeno due specie, una animale ed una vegetale. Il caso più semplice prevede che un sistema idroponico per la coltivazione senza suolo, ad esempio, di verdure utilizzi l'acqua proveniente da un allevamento di pesci d'acqua dolce (carpe, ma anche trote, oppure tilapie e pesce gatto). I pesci carnivori come le trote vengono alimentati con mangimi, mentre per quelli onnivori o erbivori il nutrimento può essere costituito interamente o in parte da piante acquatiche o da scarti dei vegetali coltivati. In entrambi i casi, le loro deiezioni sono trasformate in nutrienti per le piante grazie ai batteri presenti nei letti di crescita.

In questo modo, si effettua anche la fitodepurazione delle acque, reimmesse nella vasca dei pesci ottenendo un ciclo chiuso ed autosufficiente. Questa tecnica permette, quindi, di coltivare le piante nutrendole grazie a ciò che il mondo ittico produce naturalmente. Gli oligoelementi eventualmente mancanti vengono aggiunti a parte.

Acquaponica


I vantaggi di questo sistema

L'acquaponica, a differenza di tutte le tecniche di coltivazione fuori dal suolo, tramite microrganismi specializzati presenti nel naturale ciclo dell'azoto trasforma l'ammonio e l'ammoniaca prodotti dai pesci in nitriti e nitrati, principale nutrimento delle piante. I microrganismi nitrificatori, presenti nell'ecosistema, oltre a rendere le piante più vigorose, accelerano le fasi fenologiche, la loro maturità, rinforzandole come se costituissero un vero sistema immunitario.

Inoltre, questo metodo evita gli sprechi perché recupera e ricicla continuamente le acque e le sostanze nutritive, creando un vero e proprio ecosistema naturale; richiede minor impegno da parte di chi coltiva, non essendo necessario ad esempio eliminare le malerbe, e garantisce quindi un'elevata sostenibilità.


Quali piante si possono coltivare con l'acquaponica?

Con questa tecnica si possono coltivare tantissime piante, in particolare quelle con fusto non legnoso, incluse le verdure a foglia larga, le insalate, le zucchine, le melanzane, i pomodori e le erbe aromatiche. Esistono però sperimentazioni anche su vegetali, come la vite da tavola, che è già dimostrato possono essere coltivati fuori suolo.

La maggior convenienza si registra con le piante che hanno una richiesta durante tutto l'arco dell'anno, oggi soddisfatta attraverso importazioni, e quelle che si prestano a più cicli nei dodici mesi, perché hanno un tempo di crescita e maturazione breve.

L'acquaponica e la coltivazione fuori suolo in tutti i suoi aspetti hanno come punto di riferimento fieristico annuale NovelFarm-AquaFarm in programma a febbraio 2021 a Pordenone.

 
In collaborazione con Marco Comelli, organizzatore di conferenze scientifiche e consulente di comunicazione