La manovra finanziaria approvata dall’Assemblea regionale siciliana lo scorso 4 maggio è da considerarsi economicamente molto consistente: movimenta infatti una cifra superiore a 1,3 miliardi di euro, provenienti in massima parte dalla riprogrammazione dei fondi extraregionali. E spuntano capitoli di spesa e norme in favore del settore agricolo zootecnico e del florovivaismo per una consistenza complessiva di almeno 70 milioni di euro.

Si tratta di una manovra sostanzialmente orientata a contrastare gli effetti della pandemia da Coronavirus sul tessuto produttivo ed imprenditoriale siciliano, nonché ad alleviare dal disagio le frange più fragili della popolazione, con un’attenzione particolare alle famiglie a basso reddito e al mondo dell’impresa.

L’importo complessivo di sostegno del settore agricolo in senso stretto, è pari 50 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro destinati alle imprese della filiera del sughero.

Alle aziende agricole siciliane colpite massivamente dalla pandemia, sono concesse specifiche agevolazioni creditizie quali:
  1. il concorso della Regione Siciliana sugli interessi maturati sui prestiti agrari di durata non superiore ai 18 mesi;
  2. il concorso nel pagamento degli interessi sui prestiti destinati agli investimenti relativi al capitale d’esercizio.
E’ altresì previsto il concorso nel pagamento degli interessi a carico della Regione sui prestiti sopra citati con l’erogazione di un contributo in unica soluzione da conferire direttamente alle imprese beneficiarie.

Contributi a fondo perduto sono inoltre riconosciuti per un importo di 5.000 euro per l’acquisizione di dispositivi di protezione individuale. Fin qui i 50 milioni destinati all’agricoltura in senso stretto, ma vi sono anche altre provvidenze.

Infatti, nel capitolo dedicato al tessuto produttivo – di circa 150 milioni di euro- sono stati stanziati ulteriori 20 milioni di euro destinati alla copertura delle perdite affrontate dal comparto florovivaistico, tanto per le imprese che esercitano tale attività come aziende agricole che sotto altra veste.

Infine, ai pastori - nel capitolo delle sospensioni di tasse e tributi – viene sospeso il canone di concessione demaniale sui pascoli dall’8 marzo 2020 al 31 ottobre 2020.