Food and Wine in progress scalda i motori: la terza edizione dell'evento prevede infatti tante novità legate al mondo dell’enogastronomia, ed è in programma alla Stazione Leopolda di Firenze dal 2 al 3 dicembre prossimi, dalle 10.00 alle 19.00. Gli chef dell’Unione regionale cuochi toscani, i sommelier dell’Associazione italiana sommelier Toscana e i mixologist di Cocktail in the world, daranno vita a una vetrina in cui il mondo del food and wine di qualità sarà protagonista con degustazioni, seminari, momenti di approfondimento e tanti produttori da incontrare. Anche per questa edizione prosegue la collaborazione di Coldiretti Toscana che si concretizza con la realizzazione di un'isola di Campagna Amica con oltre 20 aziende che daranno vita a degustazioni guidate e acquisti consapevoli con il tutor della spesa. I cuochi, i sommellier e i barman si metteranno in gioco percorrendo il filone dell’avanguardia, della ricerca e della sperimentazione del settore utilizzando i prodotti del territorio, dei produttori agricoli toscani.

"Torna l'appuntamento che sigilla il connubio fra buon cibo e buon vino, quest'ultimo sarà presente all’evento con oltre mille etichette. Quello del vino è un tema importante per la Toscana - ha detto alla presentazione dell'evento Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana - dove le superfici vitate sono oltre 59mila ettari con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati in 2milioni e 800mila ettolitri di vino. La Toscana del vino rappresenta il 6.3% del vino italiano attestandosi come sesta regione per produzione. Il settore vitivinicolo, uno dei punti di forza dell'agricoltura toscana, mostra una grande vitalità, che si traduce in un aumento degli investimenti e nella profonda riorganizzazione delle aziende e della filiera, con una decisa svolta verso la qualità".

"La Toscana è uno scrigno di prodotti agroalimentari di qualità – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – che rappresentano un patrimonio frutto del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità e le tradizioni alimentari, ed è un bene comune, non solo economico ma anche culturale, per l’intero Paese che oggi possiamo offrire con orgoglio a tutti coloro che intendono legare il food al territorio".

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