Nella giornata di apertura del Momevi di Faenza, venerdì 24 marzo 2017, il convegno che ha aperto la tre giorni di agricoltura a Faenza ha trattato il tema dell’economia circolare nel settore agricolo, com vera e reale opportunità per un futuro sostenibile e competitivo.

Dopo i saluti iniziali dell’assessore di Faenza all’Agricoltura Antonio Bandini, Chiara Pezzi del Crpv ha spiegato il progetto “Sostinnovi” dell’ambito del programma per il Por-Fesr 2014-2020 dell’Emilia Romagna.

L’obiettivo del progetto è quello di trasformare l’Emilia Romagna in un centro per l’innovazione sostenibile in viticoltura. Il cantiere progettuale è partito nell’aprile 2016 e terminerà a marzo 2018, con alcuni obiettivi realizzativi: il telerilevamento e altre tecniche avanzate applicate alla viticoltura, i processi e l’innovazione nell’industria enologica, la valorizzazione dei sottoprodotti della filiera vitivinicola, il monitoraggio della fermentazione e l’Ict applicata alla filiera, l’attività di diffusione e disseminazione dei risultati. Tutti questi passaggi sono fondamentali per ricercare una viticoltura sempre più sostenibile”.

Crpa e Crpv hanno poi presentato lo studio, finanziato in parte anche dalla Regione Emilia Romagna, relativo all’utilizzo nel lungo periodo di ammendante compostato misto nella gestione della fertilizzazione del pescheto: “La concimazione con ammendante compostato misto sembra superiore a quella tradizionale con fertilizzanti minerali, sia dal punto di vista economico che ambientale, consentendo il completamento del ciclo delle materie prime, prodotte nel settore primario e successivamente reintrodotte nella produzione agricola come fertilizzanti, provenienti da rifiuti opportunamente trattati”.

Caviro, con la joint venture Enomondo, ha presentato il proprio caso aziendale relativo all’economia circolare, a riguardo del riutilizzo degli scarti e rifiuti agroindustriali a risorse per l’agricoltura per la produzione di biogas e compost di qualità.

La prima fase del processo riguarda il ritiro di circa 80mila tonnellate di vinaccia e 20mila di feccia all’anno, da cui si ottiene alcool, acido tartarico, enocianina, polifenoli e vinaccioli. La seconda fase riguarda la produzione di biogas ottenuto mediante fermentazione in biodigestori, mentre la terza fase è dedicata alla produzione di ammendanti mediante la controllata Enomondo srl.

Infine il Consorzio Astra ha spiegato il suo impegno e la sua attività nella gestione dei rifiuti agricoli in Emilia Romagna.
Mettiamo a disposizione la nostra esperienza aziendale alle aziende agricole – ha ricordato il direttore Boris Pesci - che trovano così risposta a qualsiasi esigenza relativa al recupero e smaltimento dei rifiuti”.