Dino Scanavino, il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori, si è recato in Umbria, nelle zone terremotate tra Norcia e Castelluccio, per incontrare le imprese associate colpite dal sisma e raccogliere le loro istanze. Ad accompagnarlo il direttore della Cia Umbria Catia Mariani e i tecnici della sede regionale.

L'obiettivo è quello di aiutare a fronteggiare l'emergenza e sostenere aziende e allevatori che vogliono rimanere sul territorio per ricostruire, salvando un sistema agricolo straordinario che, tra produzione e valore aggiunto, vale oltre 1,5 miliardi di euro. E che fattura circa 600 milioni solo con l'export dei prodotti d'eccellenza come quelli della Valnerina.

Dal primo bilancio parziale dei danni nella regione risultano ad oggi 170 aziende agricole coinvolte e 80 allevamenti danneggiati tra Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto, Preci. E i controlli stanno continuando.

Resta, poi, il rischio di frane molto elevato a Norcia e Castelluccio con difficoltà enormi di circolazione nelle strade di accesso principali e in parte della viabilità minore. Solo per gli allevamenti ancora presenti a Castelluccio, si parla di 600 pecore, 100 bovini e una quarantina di cavalli. Per le greggi è previsto il rientro in transumanza, con camion scortati da mezzi di soccorso che provvederanno a portare a valle cavalli e bovini. Intanto cominciano a risolversi molti problemi relativi ad elettricità e acqua: i tecnici dell'Enel hanno provveduto agli allacci necessari, mentre grazie alla Vus (Valle umbra servizi) è stato possibile garantire la fornitura di acqua con autobotti per abbeverare gli animali, fornitura necessaria finché non saranno ripristinate le sorgenti.

La situazione è drammatica e le richieste degli agricoltori, che non vogliono abbandonare le loro aziende e i loro animali, sono chiare: con l'arrivo dell'inverno servono soluzioni immediate, visto che il 90% delle strutture è danneggiato e il bestiame rischia di ammalarsi o morire a causa del freddo senza un ricovero adeguato.

"Ci dicono che presto arriveranno i moduli abitativi temporanei per noi e le stalle mobili per gli animali - hanno detto gli allevatori a Scanavino - ma qui presto vuol dire ora, domani al massimo, perché con la pioggia e il gelo si fa sempre più fatica a resistere".

"Bisogna fare presto - ha ribadito il presidente della Cia - Monitoreremo la situazione affinché le misure previste dal governo siano attuate urgentemente e continueremo con le nostre azioni di sostegno alle aziende dei territori dell'Appennino centrale colpiti dal sisma, anche con l'apertura di un conto corrente dedicato.
Perché soltanto creando le condizioni per aiutare gli agricoltori a superare l'emergenza, rimanendo sul posto, sarà possibile mantenere vivo il tessuto economico e sociale delle aree terremotate, visto che si tratta di zone a fortissima vocazione rurale"
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