Il 2016 si conferma anno funesto per la produzione di olio di oliva. Il clima impazzito ha colpito quasi tutti i paesi produttori. L'eccesso di umidità ha inciso sugli ulivi nelle fasi di fioritura e allegagione, a cui è seguito anche l'attacco della mosca dell'olivo.
Secondo i dati previsionali Ismea-Unaprol, si annuncia un crollo della produzione del 38% su base nazionale, scendendo a 298mila tonnellate.

In Campania il dato è peggiore della media nazionale, con una previsione di -49% rispetto al 2015. Se lo scorso anno è stato record con una produzione di oltre 19mila tonnellate di olio campano extravergine, nel 2016 si prevede una produzione di circa 10mila tonnellate.
 
"Ancora una volta ci troviamo a fare i conti con le difficoltà di un prodotto simbolo del made in Italy - commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale - in un'alternanza di gioie e dolori da un anno all'altro. Due anni fa abbiamo avuto una situazione ancor più drammatica, ma nel 2015 l'olio extravergine è stato sugli scudi. Il calo di quest'anno tuttavia non inciderà sulla qualità. Pertanto è necessario alzare il livello di attenzione contro le frodi".

Masiello sottolinea inoltre: "C'è chi tenterà di approfittare della situazione. Consigliamo ai consumatori di verificare bene le etichette prima di acquistare, scegliendo olio extravergine proveniente al 100% da olive italiane. Oppure rivolgersi con fiducia ai produttori presenti nei mercati in vendita diretta di Campagna amica. Attenti anche al prezzo, perché sotto i 6-7 euro a litro non si riesce a coprire nemmeno i costi di produzione".
 
Il calo di produzione - sottolinea la Coldiretti - è un fenomeno a livello mondiale, con conseguenti tensioni sui prezzi che si prevedono in forte rialzo per effetto della corsa all'acquisto dell'olio nuovo. I cambiamenti si faranno sentire sul carrello della spesa soprattutto in Italia, dove i consumi di olio di oliva a persona sono attorno ai 9,2 chili all'anno.

I prezzi alla Borsa merci di Bari, che è la più rappresentativa a livello nazionale, sono in significativo aumento - precisa la Coldiretti - con un balzo nell'ultima settimana del 14% per l'extravergine rispetto all'inizio dell'anno.