L'alluvione di Benevento costa un miliardo e 85 milioni di euro. Con danni all'agricoltura per 120 milioni, ma serviranno altri 542 milioni di euro per la mitigazione del rischio residuo.

Sono questi i numeri più sostanziosi del disastro che ha colpito il Sannio secondo Regione Campania, che parla apertamente di una prima ricognizione sulla base delle segnalazioni di Comuni ed enti preposti.
Lo ha reso noto ieri sera un comunicato stampa della Protezione civile regionale della Campania.

La Regione Campania ha chiesto ieri al Governo per l’alluvione della provincia di Benevento 700 milioni di euro per lo stato d'emergenza. Di questi, ben 542 milioni serviranno ancora per ridurre il rischio residuo.
Inoltre, si contano danni alle attività produttive stimati dall’ente di Palazzo Santa Lucia in 270 milioni. Ed è stata avviata anche la richiesta di declaratoria di stato di calamità per l'agricoltura, settore che conta da solo 120 milioni di euro di danni.
 
Come annunciato sabato scorso a Benevento nel vertice con i ministri Angelino Alfano e Gian Luca Galletti e con il Capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Giunta regionale della Campania con delega all’agricoltura, Vincenzo De Luca, ha inviato ieri sera al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al Dipartimento di Protezione civile nazionale la documentazione a corredo della richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per gli eventi alluvionali che hanno colpito la Campania e, in particolare, la provincia di Benevento, dal 14 al 20 ottobre scorsi.
 
La nota del presidente campano segue la delibera 464 della giunta regionale già approvata il 19 ottobre scorso ed è corredata dal rapporto della Protezione civile regionale in ordine alla descrizione dell'evento, ad una prima stima dei costi già sostenuti per il soccorso e l'assistenza alla popolazione, per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici essenziali e delle reti strategiche e per la realizzazione di interventi per la riduzione del rischio residuo finalizzato alla tutela della pubblica e privata incolumità.

In particolare, da una prima ricognizione, effettuata sulla base delle segnalazioni pervenute alla Regione da parte dei Comuni e dagli enti competenti, è emerso che la somma necessaria a coprire i costi dell'emergenza ammonta a 694 milioni 874mila euro.
In dettaglio: 1 milione 872mila a copertura dei costi sostenuti per le attività di soccorso; 150 milioni 872mila per le spese necessarie al ripristino dei servizi pubblici essenziali e 542 milioni 230mila per la riduzione del rischio residuo.
 
La Regione ha anche provveduto a trasmettere alla presidenza del Consiglio dei ministri e al Dipartimento di Protezione civile i dati relativi ad una prima sommaria stima dei danni alle attività produttive (ad eccezione di quelle agricole), per complessivi 270 milioni. La valutazione è stata comunicata dalla Prefettura di Benevento sulla scorta dei primi dati segnalata dalla Camera di Commercio di Benevento e dall'Area Asi.
 
La Giunta regionale ha inoltre approvato la richiesta di stato di calamità per 120 milioni di euro per i danni all'agricoltura: 100 per le produzioni e 20 per le strutture agricole.

“Superata la fase della prima emergenza, ora occorre essere rapidi ed efficaci nel dare risposte alle imprese agricole della provincia di Benevento”.
Così Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di Coldiretti Campania, che ieri mattina è intervenuto in audizione alla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale della Campania, riunitasi eccezionalmente a Benevento nella Rocca dei Rettori.
 
“L'alluvione ha colpito duramente il territorio – ha spiegato Masiello – ma c'è il rischio di un danno su danno se non risolleviamo subito le aziende.
Una soluzione c'è nel Programma di sviluppo rurale della Campania 2015-2020 con la misura 5.2.1, che prevede contributi alle imprese agricole colpite da eventi calamitosi (
Psr che è ancora in corso di adozione a Bruxelles, ndr).
Ci sono alcune misure anche nella passata programmazione, come la misura 126, ma siamo agli sgoccioli e diventa difficile recuperare.
Nel nuovo Psr la misura 5.2.1 dà la possibilità di presentare progetti in stato di emergenza, con il 100% delle risorse per strutture e produzioni compromesse. Per attivare questa strada c'è bisogno anzitutto della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo. Da qui risposte rapide ed immediate grazie alla misura 5.2.1”.