Si è tenuto in Lussemburgo il Consiglio dei ministri agricoli europei, l’ultimo sotto la Presidenza della Repubblica Ceca. Crisi del settore lattiero-caseario, pagamenti diretti e futuro della Pac, sostegno alle zone svantaggiate, pesca e acquacoltura sono stati i principali temi discussi che dovranno essere ripresi dalla prossima presidenza svedese nel secondo semestre 2009.

Crisi europea del latte
Il principale argomento ha riguardato la crisi del settore lattiero-caseario europeo. Sono state formulate diverse idee per porre rimedio alla difficile situazione, anche se la maggior parte è stata giudicata non accettabile da parte della Commissione che ritiene di aver esaurito gli strumenti a sua disposizione (intervento, restituzioni, pagamento anticipato degli aiuti, stoccaggio privato, aspetto agricolo del piano di rilancio, ecc.).
Il ministro ceco dell'Agricoltura, Jakub Šebesta, ha dichiarato che la Presidenza si è occupata intensamente del dossier “latte”, ha ricordato le misure adottate dalla Commissione e il compromesso dell'Ue sul piano di rilancio da 5 miliardi di euro, di cui 1,2 a favore del settore agricolo (per sostenere la ristrutturazione del comparto). Il Commissario europeo all'Agricoltura, Mariann Fischer Boel ha ricordato che il Consiglio europeo di giugno ha chiesto alla Commissione di elaborare entro due mesi un'analisi del mercato del latte, con eventuali misure da adottare, ma nel rispetto del “Bilancio di salute” della Pac.

La produzione europea di latte (campagna 2008/2009) è diminuita dello 0,9% rispetto alla campagna precedente ed è stata inferiore del 4% rispetto alle quote di produzione assegnate ai Paesi dell'Ue. Il prezzo medio del latte è di 24 centesimi di euro al litro, ma con grandi differenze tra Regioni e Paesi. Il prezzo pagato dal consumatore è aumentato del 17% tra l'estate 2007 e l'estate 2008 e, dall'estate 2008, il prezzo alla vendita è diminuito solo del 2%. Dall'estate 2008, però, i prezzi versati agli agricoltori sono crollati del 50%.
“Occorre che il settore della distribuzione al dettaglio trovi una soluzione, altrimenti gli allevatori rischiano di abbandonare la produzione - ha sottolineato Mariann Fischer Boel -. Lo scenario peggiore sarebbe che la produzione europea si fermasse e che si fosse costretti ad importare latte fresco. Non ho sentito, durante le discussioni del Consiglio dei ministri, idee chiare per risolvere la crisi”. E' sembrato che il Commissario se la sia presa con i Paesi che, come la Germania o la Francia, continuano a criticare l'aumento delle quote (il Consiglio ha deciso comunque un aumento delle quote dell'1% all'anno fino alla loro abolizione nel 2015). “E' pericoloso ed irresponsabile suscitare aspettative non realistiche su quello che possiamo fare" ha detto la Fischer Boel, che ha criticato i Paesi che propongono soluzioni “per il periodo immediato e che non sono gestibili a lungo termine”.

Le misure di sostegno del mercato hanno permesso di stabilizzare i prezzi. Sono state smaltite 96.500 tonnellate di burro tramite lo stoccaggio privato, e l'intervento ha permesso di ritirare dal mercato 81.000 tonnellate di burro e 203.000 tonnellate di latte scremato in polvere. Ciò nonostante, la Fischer Boel ha sottolineato che la situazione non è “assolutamente soddisfacente”. La Commissione ammette che è necessaria una maggiore trasparenza per valutare i margini di manovra degli operatori nella catena agroalimentare e sta elaborando uno studio sul circuito di vendita del latte, per sapere “chi guadagna cosa”.
Per l'Italia, i ministro Zaia ha chiesto aiuti diretti transitori a favore dei produttori di latte ed ha sottolineato che l'Ue non può risolvere la crisi con strumenti di mercato vecchi di trent’anni.
Il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, ha guidato la delegazione degli agricoltori italiani che hanno partecipato alla manifestazione di Lussemburgo svoltasi in concomitanza con la riunione del Consiglio. “In Lussemburgo abbiamo accompagnato migliaia di agricoltori - ha dichiarato Vecchioni - perché la congiuntura sfavorevole e le pesanti condizioni di mercato che interessano molti settori stanno determinando un clima economico insostenibile per le nostre imprese". i alle Istituzioni comunitarie nell’interesse delle nostre imprese e del Paese”.

Pagamenti diretti

La Presidenza e non il Consiglio dei ministri agricoli ha adottato le conclusioni in materia di pagamenti diretti della Pac. Si è dovuto attuare questa procedura in quanto alcuni ministri (Danimarca, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Slovacca e Svezia) non hanno condiviso parte del documento. Le conclusioni adottate sottolineano che la Pac, compreso l’attuale regime dei pagamenti diretti, ha aiutato gli agricoltori europei ad adeguarsi all'evoluzione dei mercati internazionali, soprattutto nei periodi di crisi economica, e a rispondere alle domande della società e a promuovere un’agricoltura sostenibile in tutta l'Ue. Affinché il settore primario possa ancora raccogliere le sfide del dopo 2013, sarà però necessario che qualsiasi futuro regime dei pagamenti diretti risulti essere “giusto e legittimo, semplice da attuare e giustificabile. Si dovranno prevedere altri parametri che non siano i periodi e i dati storici di attualmente impiegati. Bisognerà analizzare il ruolo dei pagamenti diretti nell'ambito degli aiuti al reddito e della redistribuzione della fornitura di “beni pubblici” alla collettività. Infine, bisognerà tener conto delle situazioni che contraddistinguono i diversi comparti agricoli in ogni Stato. La discussione del tema proseguirà nel secondo semestre 2009, in attesa che la Commissione presenti nel 2010 una Comunicazione ad hoc sul futuro dei pagamenti diretti e le proposte legislative nel 2011.

Sostegno alle zone svantaggiate

Da più Paesi sono giunte critiche sulla metodologia della Commissione (in precedenza anche la Corte dei Conti europea aveva criticato i metodi divergenti degli Stati membri per designare le zone svantaggiate intermedie). Iil Consiglio ha preso atto della Comunicazione della Commissione “Verso una migliore determinazione degli obiettivi dell'aiuto agli agricoltori stabiliti nelle zone ad handicap naturali” e ha preso nota dell'approccio scientifico seguito dalla Commissione nell'elaborazione di una metodologia comune per registrare in modo trasparente le zone con handicap importanti. Il Consiglio ha constatato che gli 8 criteri biofisici forniscono una base per elaborare un sistema semplice. I criteri riguardano: il clima, il suolo, il suolo ed il clima, il terreno. Il Consiglio ritiene che gli Stati membri dovrebbero effettuare sul loro territorio simulazioni fondate sui criteri biofisici esposti nella Comunicazione.

La Svezia assume la Presidenza dell'Ue Dal 1 Luglio fino alla fine del 2009, la Svezia guiderà i lavori dell'Unione Europea. Gestire la crisi finanziaria e la disoccupazione, nonché affrontare le problematiche collegate al cambiamento climatico saranno le principali priorità.

Conclusioni

Iniziative per fronteggiare la crisi economica, garanzie per l'Irlanda legate al Trattato di Lisbona, indicazioni sui cambiamenti climatici: sono alcuni degli argomenti sui quali si è espresso il Consiglio europeo svoltosi a Bruxelles il 18 e 19 giugno Tra i temi trattati, molta parte hanno avuto le problematiche collegate all’attuale difficile momento economico e sociale e alla necessità di lavorare da subito ad una “strategia di uscita”. Ribadendo la validità del Patto di stabilità e di crescita, il Consiglio europeo ha preso l'impegno di dare una risposta “comune e coordinata” alla crisi sociale. In particolare, i 27 hanno trovato un accordo sulla riforma della vigilanza finanziaria che non modifica il ruolo delle autorità di vigilanza nazionali, ma introduce un approccio che si incardina nel comune quadro europeo. Per il varo del Trattato di Lisbona da parte dell'Irlanda, il Consiglio ha deciso di concedere a Dublino un protocollo per le garanzie richieste sui temi della fiscalità, del diritto alla vita e della neutralità.
Sul fronte degli impegni da adottare sui cambiamenti climatici, i Capi di Stato e di governo hanno “inviato un forte segnale” affinché l'Europa mantenga “un ruolo trainante in questo processo” ed hanno invitato “il resto della comunità internazionale a contribuire pienamente al raggiungimento di un risultato positivo e ambizioso”, anche in vista della conferenza di Copenaghen di fine anno.
 
Il dossier completo sui lavori del Consiglio europeo di giugno è scaricabile dal sito: www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/consiglio_europeo_18_19giugno/index.html (Fonti: Consiglio europeo, Ministero degli Esteri-Dipartimento Politiche)