La Commissione Ue approva il Piano Vaccinale obbligatorio per l'area cluster d'infezione per brucellosi della Campania e per la vaccinazione volontaria nell'area buffer. Ma gli allevatori presentano ricorso al Tar Campania contro il Piano di Eradicazione delle Malattie Infettive negli allevamenti zootecnici, recentemente adottato da Regione Campania, perché non ne riconoscono la validità scientifica per scelta di test diagnostici indiretti.

 

Il Piano Vaccinale

"Via libera da Bruxelles per il Piano di Vaccinazione della Regione Campania, nell'ambito del Programma Obbligatorio di Eradicazione delle Malattie Infettive delle Specie Bovina e Bufalina in Campania. Tutto come previsto, condiviso e ampiamente annunciato. L'autorizzazione Ue, richiesta dalla Regione Campania per l'utilizzo del vaccino RB51 nelle modalità di somministrazione previste dal Piano, è la conferma ulteriore dell'importante lavoro svolto in questi mesi, in sinergia con gli stakeholder, con l'unico obiettivo di eradicare la malattia in regione Campania e tutelare la salute dei cittadini".
 Lo ha annunciato ieri, 10 maggio 2022, l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, commentando l'importante decisione della Commissione Europea che, nella giornata di oggi, ha promosso il Piano Vaccinale Regionale.
 
"Un passo avanti decisivo, che ora ci permette di proseguire il nostro percorso con maggiore decisione e trasparenza, supportando tutti gli allevatori. La Commissione Europea - continua l'assessore Caputo - ci ha comunicato il disco verde, ritenendo la vaccinazione uno strumento adeguato a fronteggiare l'emergenza e approvando l'inserimento nel Piano di Eradicazione".
 
La Commissione Ue - come si legge nella missiva - ha preso atto delle modifiche al Programma di Eradicazione già approvato, ritenendole ammissibili. "Con questo provvedimento, dunque, le modifiche diventano parte del Programma italiano approvato, che ora include la vaccinazione. I punti centrali del nostro intervento rimangono le vaccinazioni, l'autocontrollo trasparente e la tempistica della diagnostica".

 

Comitato per la Trasparenza al via

Intanto, in mattinata, si è insediato il Comitato Regionale per la Trasparenza della Filiera Bufalina - costituito da 10 rappresentanti degli allevatori, organismi tecnici e Comando Generale dei Carabinieri Forestali della Campania - che si riunirà con incontri quindicinali.

 

"Due notizie importanti, nella direzione tracciata dal presidente Vincenzo De Luca, per eradicare definitivamente la malattia in Campania. L'obiettivo del Comitato è rendere il Piano di Eradicazione della Brucellosi Bufalina quanto più trasparente possibile e, soprattutto, migliorarlo e implementarlo con tutti i contributi che verranno condivisi anche con il Comitato Tecnico. Procediamo in questa direzione - conclude l'assessore regionale Nicola Caputo - a partire dal prossimo 17 maggio, quando analizzeremo con l'Istituto Zooprofilattico di Portici il quadro epidemiologico e, con i dirigenti del Servizio Sanitario Veterinario Regionale, le questioni attinenti al ripopolamento".

 

Il ricorso al Tar degli allevatori

D'altro canto è di ieri sempre la notizia che gli allevatori, che si riconoscono in Altra Agricoltura e nel coordinamento delle sigle che da giorni manifesta a Caserta contro il Piano di Eradicazione, hanno presentato ricorso al Tar Campania contro la delibera di Giunta che adotta il Piano di Eradicazione delle Malattie Infettive. Non cambia la motivazione rispetto ai precedenti ricorsi contro gli abbattimenti: illogicità degli esami indiretti, ritenuti inattendibili, e mancanza di riscontro dell'effettiva presenza di brucellosi e tubercolosi negli animali sieropositivi da abbattere. Ricorsi che, vale la pena ricordarlo, visti gli ultimi orientamenti del Consiglio di Stato, rischiano di fermare il Piano. Mentre la Sanità ha difeso con fermezza l'utilizzo dei test sierologici, come meglio descritto anche da AgroNotizie nell'articolo del 4 maggio scorso.