I prezzi dei suini continuano ad aumentare. Accade in Italia, dove sulla piazza di Modena i suini pesanti hanno raggiunto la quotazione di 1,73 euro al chilogrammo e accade in tutta Europa, dove i prezzi sono in crescita da maggio e hanno raggiunto in media quota 1,676 euro al chilo.
Rispetto a un anno fa la differenza è sensibile, ben il 12,4% in più.
Che la suinicoltura europea stesse uscendo dalla crisi che l'aveva soffocata per lungo tempo lo si era intuito già dalle analisi di mercato dei mesi scorsi commentate su AgroNotizie del 25 luglio.
La situazione nella Ue
La conferma arriva dalle analisi pubblicate a fine settembre dal Meat market observatory, istituito dalla commissione Agricoltura della Ue, che evidenziano i due fattori alla base di questa ripresa dei prezzi.
Da una parte la riduzione della produzione europea e dall'altra la forte spinta delle esportazioni verso i paesi extra Ue.
A fine 2015 i reparti di riproduzione segnavano un sensibile riduzione del numero di scrofe gravide, che si è tradotto nei mesi successivi in un minor numero di animali inviati al macello.
La forza dell'export
Al contempo sono fortemente aumentate le esportazioni di carni suine, che nel periodo tra gennaio e luglio hanno raggiunto quota 2,42 milioni di tonnellate, con un aumento del 36,7%. Nello stesso periodo del 2015 ci si era fermati a 1,77 milioni tonnellate.
A guidare la crescita è la Cina che ha raddoppiato i suoi acquisiti di carni suine dall'Europa, che oggi superano abbondantemente il milione di tonnellate.
Significativi anche gli incrementi delle esportazioni verso altri paesi come ad esempio gli Usa (+31,5%), le Filippine (+25,7%), o il Giappone (+13,2%).
Produzione in aumento
Ora però la produzione europea sta mostrando segnali di recupero, con aumenti di circa il 2% nelle macellazioni, mentre si avvicina il periodo invernale che ciclicamente fa registrare per il mercato dei suini prezzi in flessione.
Le analisi Usda
C'è il rischio che nel 2017 continui questa tendenza al ribasso se verranno confermate le previsioni pubblicate in questi giorni dall'Usda, il dipartimento americano dell'Agricoltura.
Stando a queste analisi, il 2017 potrebbe registrare per la suinicoltura europea produzioni record. Una spinta che prenderebbe forza sia dal buon livello che hanno raggiunto i prezzi, sia dai bassi costi dei mangimi, grazie al calo delle quotazioni delle materie prime.
Incognita Cina
La maggior quantità di carne suina che verrà prodotta non potrà trovare collocamento sui mercati europei, dove i consumi di carne sono in contrazione. Si dovrà dunque spingere ancor di più sul fronte dell'export, dove pesa però l'incognita Cina, che da sola assorbe circa la metà di tutto l'export europeo.
Se questi equilibri dovessero mutare, il mercato europeo delle carni suine potrebbe trovarsi stretto fra un aumento della produzione e un minor flusso di esportazioni. Un pericolo che solo un'attenta politica di promozione dell'export può scongiurare.
05 ottobre 2016 Zootecnia