Volge al bello la vertenza della Gam di Bojano, azienda avicola di proprietà della Regione Molise, ammessa recentemente al concordato preventivo e mai uscita da un profondo stato di crisi: a regime lavorava 550mila polli a settimana e impiegava 280 addetti.

Come anticipato da AgroNotizie lo scorso 21 luglio, saranno due gli elementi fondamentali per il salvataggio dell’azienda: i fondi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Molise e quelli individuabili con l’inclusione del comune di Bojano nelle aree di crisi da parte del ministero per lo Sviluppo economico.

“Le risorse finanziarie per l’Accordo di Programma, il Psr e gli strumenti aggiuntivi come i fondi strutturali ci sono. Adesso occorre un piano industriale concreto e un soggetto imprenditoriale serio per riaggregare e rilanciare sul mercato la filiera avicola molisana dando prospettive future ai lavoratori”.
Così le tre confederazioni degli alimentaristi di Cisl, Ggil e Uil Fai, Flai e Uila - commentano l’esito dell’incontro sulla vertenza Gam avvenuto ieri, presso il ministero dello Sviluppo economico, tra la Regione Molise, rappresentata dal vice-presidente Michele Petraroia ed i rappresentanti sindacali nazionali, regionali e le Rsu.

Petraroia ha annunciato che esistono i presupposti per prorogare di ulteriori dodici mesi la cassa integrazione guadagni speciale, in scadenza il prossimo 4 novembre. E ha ricordato a tutti che è stato adottato da Bruxelles il Psr della Regione Molise. Inoltre, ha annunciato che nei prossimi giorni sarà pubblicato un bando inerente la situazione della Gam.

Il 7 agosto scorso, il ministero per lo Sviluppo economico, dal canto suo, ha emanato il decreto di riconoscimento dell’area di crisi complessa per il territorio ricompreso tra le due province di Isernia e Campobasso, corrispondente ai Comuni di Venafro, Campochiaro e Bojano.

Le notizie sono state accolte con favore da Fai, Flai e Uila che hanno ribadito il proprio impegno su percorsi che diano prospettive future all’azienda e a tutti i lavoratori, che da anni pagano il prezzo della crisi.
“E’ opportuno - dicono Fai, Flai e Uila - che vengano subito insediate le commissioni deputate a redigere l’Accordo di programma, al fine di rilanciare l’area colpita da crisi industriale per far ripartire le attività imprenditoriali, ridare vitalità al territorio molisano e salvaguardare l’occupazione”.
 
L’assessore all’agricoltura del Molise, Vittorino Facciolla, a luglio aveva incontrato le segreterie nazionali dell’agroalimentare Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le rappresentanze dei lavoratori dello stabilimento molisano per fare il punto della situazione sull'occupazione , valutare le criticità e avviare una task force presso il Mipaaf in modo da salvaguardare l’occupazione nella filiera avicola.
E’ necessario difendere le produzioni e l’occupazione - aveva affermato l’assessore Facciolla - Pertanto, di concerto con le rappresentanze sindacali, solleciterò un incontro ministeriale, anche al fine di illustrare le occasioni di investimenti presenti nel nuovo Piano di sviluppo rurale, da poco approvato”.

Su come utilizzare nel concreto il Psr però circolano solo ipotesi: come la costituzione di cooperative agricole tra i lavoratori, finalizzate a finanziare la parte agricola dell'impresa.