Cresce sia l’import che l’export nell’anno 2016 per l’Italia dal punto di vista dei cereali e dei prodotti derivati. Le importazioni sono aumentate più che proporzionalmente rispetto alle vendite all’estero, tanto che il saldo valutario della bilancia import-export è peggiorato di 2,4 milioni di euro, passando da un deficit di 1893,7 milioni di euro nel 2015 a 1896,1 nel 2016.

Sotto il profilo quantitativo, le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche nel corso del 2016 sono aumentate di 1.423mila tonnellate rispetto all’anno precedente, passando dai 18 ai 19,5 milioni di tonnellate, con una crescita del 7,9%, per un valore complessivo di 5,2 miliardi di euro.

La maggiore crescita di arrivi dall’estero si è registrata nei cereali in granella (+938mila tonnellate), in particolare mais (+662mila tonnellate), grano tenero (+394mila tonnellate), orzo (+70mila tonnellate). Scende invece l’import di grano duro (-161mila tonnellate), avena (-20mila tonnellate), e cereali minori tra cui il sorgo (-101mila tonnellate).

Aumentano anche le importazioni di prodotti trasformati/sostitutivi (+114mila tonnellate), crusca (+8800 tonnellate), mangimi a base cereali (11.600 tonnellate) e riso (+24mila tonnellate), mentre una fortissima crescita si è avuta nei semi oleosi (+513mila tonnellate). Scende invece l’arrivo di farine proteiche vegetali, in calo di 187mila tonnellate.

L’export complessivo made in Italy di cereali e prodotti derivati sono cresciuti invece di 11.400 tonnellate (+0,3%), toccando il record di 4,44 milioni di tonnellate, per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro. Scendono le esportazioni di cereali in granella (-117mila tonnellate), mangimi a base di cereali (-11200 tonnellate), riso (-25400 tonnellate), mentre crescono le vendite all’estero di prodotti trasformati/sostitutivi (+79mila tonnellate), farina di grano tenero (+17mila tonnellate), semola di grano duro (+10mila tonnellate) e paste alimentari (+59mila tonnellate).