Usare i microrganismi del suolo per ridurre gli erbicidi. È questo uno degli obiettivi del progetto europeo Good, finanziato nell'ambito del programma Horizon Europe, coordinato dall'Università di Coimbra e partito a maggio con la partecipazione di 20 partners di 11 paesi comunitari.

 

Un ruolo chiave lo avrà l'Università di Pisa, che si occuperà della coltivazione dei microrganismi provenienti da 7 paesi che saranno poi inoculati sui semi delle piante coltivate per renderle più competitive nei confronti delle erbe infestanti.

 

Per farci spiegare nel dettaglio cosa verrà fatto e in che modo i microrganismi del suolo possono dare una mano nella gestione delle infestanti, abbiamo intervistato la professoressa Manuela Giovannetti, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali dell'Università di Pisa che seguirà lo sviluppo del progetto, insieme ai professori Monica Agnolucci e Luciano Avio, coordinati dalla professoressa Alessandra Turrini.

 

Professoressa Giovannetti, in che modo dei microrganismi possono aiutare a gestire le infestanti e a ridurre l'uso degli erbicidi?
"Diversi studi hanno mostrato che i microrganismi benefici del suolo che vivono in simbiosi con le radici della maggior parte delle piante - i funghi micorrizici arbuscolari, chiamati Amf - hanno la capacità di ridurre la crescita di alcune infestanti aggressive, come Chenopodium album e Echinocloa crus-galli, che appartengono alla top ten delle infestanti in tutto il mondo.

 

In un nostro studio molto citato, per esempio, abbiamo dimostrato che gli Amf riducevano la biomassa totale delle infestanti dal 25 al 47%. Al tempo stesso, gli Amf promuovono la crescita delle piante coltivate, assorbendo dal suolo elementi nutritivi fondamentali, come fosforo e azoto, e trasportandoli alla pianta ospite. Nel caso del progetto Good, gli Amf saranno utilizzati per aumentare la performance delle cover crops (colture di copertura), capaci di competere con le erbe infestanti limitandone la crescita".

 

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La professoressa Manuela Giovannetti

(Fonte: Università di Pisa)

 

Su che tipo di microrganismi lavorerete a Pisa?
"A Pisa, presso i laboratori di microbiologia del nostro Dipartimento, studiamo da molti anni la biologia e la diversità funzionale dei funghi micorrizici, anche al fine di selezionare le specie e i ceppi più infettivi ed efficienti da utilizzare come biofertilizzanti e biostimolanti in agricoltura.

 

Nel progetto Good il nostro ruolo sarà quello di identificare gli Amf autoctoni presenti nei terreni degli impianti sperimentali di 7 paesi europei - Grecia, Italia, Portogallo, Cipro, Serbia, Spagna e Olanda - , di moltiplicarli e reinviarli ai partners, che li utilizzeranno come inoculo per aumentare la abilità competitiva delle cover crops nei confronti delle infestanti".

 

Come verranno utilizzati questi microrganismi e su quali piante?
"Considerando che le cover crops rappresentano un sistema di gestione sempre più utilizzato in agricoltura al fine di ridurre l'erosione del suolo, incrementare la biofertilità e contenere lo sviluppo delle erbe infestanti, l'uso dei funghi micorrizici può accrescere tali effetti benefici, potenziando l'abilità competitiva delle cover crops contro le infestanti.

 

I funghi da noi identificati e moltiplicati verranno utilizzati per inoculare i semi delle cover crops, dopo aver messo a punto un sistema semplice e di facile uso da parte degli agricoltori. Le coltivazioni principali su cui avverrà l'inoculo sperimentale delle cover crops sono rappresentate da piante erbacee come grano, riso, mais, soia e da piante arboree da frutto come vite, melo, olivo e agrumi".

 

Alla fine dei 4 anni del progetto, che obiettivi pensate di riuscire ad ottenere?
"L'obiettivo generale del progetto Good è quello di creare soluzioni innovative, sistemiche e sostenibili di gestione delle infestanti in Europa, al fine di aumentare la sostenibilità e resilienza degli agroecosistemi, con l'ambizione di promuovere la transizione agroecologica, a lungo termine e su vasta scala, verso sistemi di produzione alimentare basati sulla biodiversità. Inoltre, poiché le erbe infestanti sono uno dei più importanti fattori che determinano non solo la produttività ma anche la sostenibilità economica delle colture, il progetto Good si pone l'obiettivo di individuare i mezzi tecnici ottimali per aumentare la produttività e il reddito degli agricoltori.

 

A questo scopo il progetto valuterà l'efficacia della combinazione di cover crops con diverse pratiche colturali, l'uso di microrganismi benefici e di strumenti digitali come mezzi di gestione agroecologica delle infestanti in sistemi agricoli diversi, sia biologici che misti e convenzionali".